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Come leggere una busta paga

Categoria: Lavoro
Set 7, 2022
Redazione
Come leggere una busta paga

Ogni lavoratrice e lavoratore dipendente riceve, su base mensile, un documento elaborato dal datore di lavoro denominato busta paga o cedolino.  

Anche se la voce più importante per chiunque consiste nel netto a pagare, quindi nello stipendio al quale si ha diritto quel mese, la busta paga contiene in realtà tantissime informazioni molto importanti, dalle quali dipende proprio la retribuzione, ma non solo. 

Com’è noto, infatti, tra il lordo a carico dell’azienda e la somma che effettivamente riceve il lavoratore c’è un delta, una differenza anche sostanziale, composta dalle imposte che gravano sul lavoro dipendente, tutte riportate in dettaglio nella busta paga, insieme a tante altre voci legate al welfare contrattuale e a eventuali detrazioni alle quali si ha diritto

Vediamo insieme come leggere una busta paga, analizzando le varie voci che la compongono. 

Leggere una busta paga: elementi fissi e variabili

La busta paga è il documento che attesta il rapporto tra lavoratore, azienda, Stato, amministrazioni locali ed enti previdenziali, come l’INPS e l’INAIL. 

Ogni cedolino è composto da due tipologie di voci, gli elementi fissi e quelli variabili

Gli elementi fissi della busta paga sono relativi alla retribuzione diretta, stabilita dai CCNL o dagli accordi individuali e aziendali, e comprendono fattori come

  • la paga base; 
  • le indennità di contingenza, ovvero un adeguamento del minimo tabellare all’inflazione;
  • gli scatti di anzianità;
  • il terzo elemento, per il settore terziario;
  • l’EDR (Elemento Distinto della Retribuzione), una somma pari a € 10,33 erogata ogni mese, e per tredici mensilità, a tutti i lavoratori del settore privato;
  • i superminimi individuali, ovvero un aumento della retribuzione base stabilita per determinate categorie e livelli di inquadramento. 

Per quanto riguarda gli elementi variabili, invece, nella busta paga possono essere indicati i seguenti: 

  • il compenso per lavoro straordinario, supplementare, notturno e festivo;
  • indennità di cassa o di rischio, riconosciuta ai lavoratori che per le mansioni che ricoprono – pensiamo per esempio agli operatori di sportello bancario – sono soggetti a errori contabili con relativa responsabilità nei confronti del datore di lavoro;
  • premi di produzione;
  • indennità di trasferta;
  • sussidi e detrazioni per i figli. Prima dell’entrata in vigore dell’assegno unico e universale anche gli assegni familiari rientravano negli elementi variabili della busta paga;
  • addizionali comunali e regionali.

Le componenti fisse e variabili vanno a comporre la busta paga del lavoratore e devono essere indicate separatamente le une dalle altre senza possibilità di cumularle sotto un’unica voce. 

Com’è composta una busta paga

La busta paga è divisa in tre sezioni, ovvero l’intestazione, il corpo e il piede, ognuna contenente differenti informazioni sul datore di lavoro, il lavoratore e le componenti fisse e variabili summenzionate

  1. Intestazione: in questa sezione sono indicate le informazioni relative al datore di lavoro, come la ragione sociale, il codice identificativo, la sede legale, il Codice Fiscale, la Posizione INPS, la Posizione INAIL, e quelle del lavoratore, quindi i dati anagrafici, il Codice Fiscale, le mansioni, la qualifica, le modalità di lavoro (part-time, telelavoro, ecc.), il livello di inquadramento contrattuale, la data di assunzione, il mese di retribuzione, il numero di giorni lavorati, gli elementi fissi che compongono la retribuzione, come la paga base, gli scatti di anzianità, l’indennità di contingenza, il terzo elemento, l’E.D.R. (Elemento Distinto della Retribuzione).
  2. Corpo: in questa sezione è riportato il dettaglio della retribuzione, con l’indicazione di tutte le voci variabili del mese, come la retribuzione, i permessi goduti, gli eventuali buoni pasto, i bonus una tantum (come il recente bonus di € 200), il Contributo IVS, il Contributo CIGS (se previsto), il Fondo d’Integrazione Salariale (FIS) per le aziende con più di 15 e meno di 50 dipendenti, l’eventuale contributo per il fondo di assistenza sanitaria integrativa (come Enfea Salute, per le imprese che applicano i CCNL UNIGEC/UNIMATICA, UNIONCHIMICA, UNIONTESSILE e UNIONALIMENTARI sottoscritti dalle Categorie Confapi e dalle Federazioni di CGIL, CISL e UIL), l’Imponibile IRPEF, le Detrazioni per redditi da lavoro dipendente e assimilati, le Ritenute IRPEF, le addizionali regionali e comunali, la quota TFR.
  3. Piede: in questa sezione sono indicati i progressivi annuali, IRPEF, INPS, INAIL e TFR, i contatori di ferie e permessi maturati durante l’anno, goduti e residui, il totale lordo, le trattenute e il totale netto, ovvero la retribuzione effettiva che il lavoratore riceverà quel mese.

Data la loro composizione, con elementi fissi e variabili, ogni busta paga è diversa dalle altre, ecco perché può capitare di trovarsi con un netto leggermente diverso di mese in mese. 

Conclusioni

Conoscere la composizione della propria busta paga è molto importante, e non solo per capire a quanto ammonta il netto da ricevere, che è ovviamente centrale per qualunque lavoratore. 

In particolare si raccomanda di prestare particolare attenzione alle voci variabili, come ad esempio il contributo a un fondo sanitario integrativo, che si traduce, nei fatti, in una serie di prestazioni sanitarie alle quali il lavoratore e la lavoratrice ha diritto e delle quali potrebbe non essere a conoscenza

Quindi, quando si riceve la busta paga mensile, è buona prassi leggerla e conservarla

ENFEA è l’ente bilaterale costituito da CONFAPI e CGIL, CISL e UIL a cui aderiscono le imprese che applicano i CCNL UNIGEC/UNIMATICA, UNIONCHIMICA, UNITAL, CONFAPI ANIEM, UNIONTESSILE e UNIONALIMENTARI.

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