L’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) rappresenta uno degli aspetti fondamentali del sistema fiscale italiano.
Si tratta, come vedremo più nel dettaglio, di un’imposta diretta progressiva per scaglioni, che si applica ai redditi delle persone fisiche residenti in Italia, ma anche, con le dovute differenze, ai non residenti.
Proviamo ad approfondire insieme cercando di capire cos’è l’IRPEF, come si calcola, quali sono le aliquote vigenti, cosa cambia tra residenti e non residenti e cosa sono le deduzioni e le detrazioni.
Indice dei contenuti
Cos’è l’IRPEF?
L’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) è un’imposta diretta progressiva prevista dal sistema fiscale italiano, che colpisce i redditi delle persone fisiche, nello specifico:
- redditi fondiari, cioè dei fabbricati e dei terreni;
- redditi di capitale;
- redditi di lavoro dipendente (inclusi i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e i redditi di pensione);
- redditi di lavoro autonomo;
- redditi di impresa;
- redditi diversi, indicati nell’articolo 67 del Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR).
L’IRPEF rappresenta una delle principali fonti di finanziamento dello Stato e contribuisce alla copertura della spesa pubblica, compresa quella per i servizi e il welfare.
La tassazione avviene in modo progressivo per scaglioni, il che significa che le aliquote fiscali aumentano in base all’ammontare del reddito dichiarato, in modo che coloro che guadagnano di più pagano una percentuale più alta rispetto a coloro che guadagnano meno.
Come viene calcolata
Come spiegato, l’imposta sul reddito delle persone fisiche in Italia viene calcolata in base a un sistema di aliquote progressive, ma per conoscere il reddito e stabilire l’importo da versare allo Stato è necessario tenere presente una serie di elementi.
Ecco come si procede al calcolo dell’IRPEF:
- determinazione del reddito lordo: include tutti i redditi percepiti, come il reddito da lavoro dipendente, lavoro autonomo, pensioni, redditi da capitale, affitti e altre fonti di reddito;
- deduzioni: dall’importo del reddito lordo vengono sottratte le deduzioni fiscali, che sono previste per alcune spese specifiche o situazioni personali;
- determinazione del reddito netto: dopo aver sottratto le deduzioni dal reddito lordo, si ottiene il reddito netto. Questo rappresenta l’importo su cui verrà calcolata l’IRPEF;
- applicazione delle aliquote: l’IRPEF viene calcolata applicando le aliquote fiscali progressive alle diverse fasce di reddito;
- calcolo dell’imposta: una volta applicate le aliquote, si ottiene l’importo dell’IRPEF da pagare, che rappresenta l’imposta sul reddito dovuta per l’anno fiscale considerato;
- detrazioni: dall’importo ottenuto è possibile detrarre alcune spese, come per esempio quelle per familiari a carico, spese mediche, interessi sui mutui e altre spese deducibili. Le detrazioni riducono l’ammontare del reddito su cui si calcola l’IRPEF.
È importante tenere presente che oltre all’IRPEF, potrebbero esserci altre imposte o contributi sociali da considerare nel calcolo complessivo della tassazione sul reddito.
Si consiglia quindi di rivolgersi a un centro di assistenza fiscale per ricevere il supporto di cui si ha bisogno. Le OO.SS., e in alcuni casi anche le associazioni datoriali, hanno un CAAF a cui rivolgersi. Inoltre, è possibile fare riferimento anche alle fonti ufficiali per ottenere informazioni specifiche sul calcolo dell’IRPEF, in quanto le disposizioni fiscali possono essere soggette a modifiche e variazioni nel tempo.
Quali sono le aliquote IRPEF?
Le aliquote IRPEF possono variare periodicamente a seguito di modifiche normative o decisioni governative, come avvenuto con la Legge di Bilancio 2022, che le ha ridotte da 5 a 4.
Attualmente, quindi, le aliquote IRPEF in vigore sono le seguenti.
Reddito Imponibile | Aliquota | Imposta dovuta sui redditi intermedi compresi negli scaglioni |
fino a 15.000,00 euro | 23% | 23% sull’intero importo (= 3.450,00 euro) |
da 15.001,00 fino a 28.000,00 euro | 25% | 3.450 euro + 25% sul reddito che supera i 15.000 euro fino a 28.000 euro |
da 28.001 fino a 50.000 euro | 35% | 6.700 euro + 35% sul reddito che supera i 28.000 euro fino a 50.000 euro |
oltre 50.001 euro | 43% | 14.400 euro + 43% sul reddito che supera i 50.000 euro |
Quindi a ogni fascia di reddito, definita “scaglione”, corrisponde un’aliquota nominale ma con un’applicazione non proprio lineare, come si può intuire leggendo i dati contenuti nella terza colonna di questa tabella.
Proviamo a chiarire in modo semplice. Le percentuali di ogni aliquota si applicano al reddito in maniera progressiva. Quindi, se per esempio si genera un reddito di 20.000 euro, si applicherà l’aliquota del 23% sui primi 15.000 e l’aliquota del 25% sui restanti 5.000.
Il rapporto percentuale tra imposta netta e reddito imponibile determina la cosiddetta “aliquota media”, che possiamo definire come l’aliquota effettiva pagata sulla base del reddito totale dichiarato.
L’aliquota marginale, invece, si riferisce a quella applicata all’ultima parte del reddito che eccede una specifica soglia o fascia di reddito. Per esempio, se l’aliquota marginale è del 43% per il reddito superiore a €50.000, significa che ogni euro guadagnato sopra tale soglia sarà tassato al 43%.
IRPEF per soggetti non residenti
Mentre per i residenti in Italia l’IRPEF si applica a qualsiasi tipo di reddito prodotto, per i soggetti non residenti ci si limita ai redditi generati nel nostro Paese.
I soggetti non residenti possono beneficiare di alcune deduzioni fiscali, come le donazioni, che possono essere dedotte dal reddito complessivo. L’elenco completo delle deduzioni ammissibili è disponibile nell’articolo 24 comma 2 del Testo unico delle imposte sui redditi.
Analogamente ai soggetti residenti, l’imposta lorda per i soggetti non residenti viene calcolata applicando le aliquote progressive ai diversi scaglioni di reddito, al netto delle deduzioni consentite.
Tuttavia, i soggetti non residenti possono anche beneficiare di alcune detrazioni aggiuntive, come le detrazioni per lavoro dipendente, le spese relative a ristrutturazioni edilizie, fatta eccezione per quelle previste per carichi di famiglia.
Hanno invece diritto a tutte le deduzioni e detrazioni i cosiddetti soggetti “Schumacker”, cioè quelli non residenti in Italia che:
- producono un reddito in Italia pari almeno al 75% del reddito complessivo;
- non fruiscono di agevolazioni fiscali analoghe nello Stato di residenza.
Cos’è la “no tax area” dell’IRPEF?
La “no tax area” dell’IRPEF si riferisce a una soglia di reddito sotto la quale i contribuenti non sono tenuti a pagare questa imposta, ovvero è un’area di reddito esente da imposta.
La no tax area rappresenta un importo di reddito che è considerato sufficientemente basso da esentare il contribuente dal pagamento dell’IRPEF. In pratica, se il reddito del contribuente rientra entro la no tax area, non è richiesto il pagamento dell’IRPEF.
L’ammontare della no tax area può variare di anno in anno e può essere soggetto a modifiche legislative. L’obiettivo è di garantire una protezione fiscale alle fasce di reddito più basse, riducendo o eliminando l’onere fiscale per coloro che si trovano al di sotto di una determinata soglia di reddito.
Deduzioni e Detrazioni IRPEF
Nell’ambito dell’IRPEF sono previste deduzioni e detrazioni, che consentono ai contribuenti di ridurre l’ammontare del reddito imponibile o l’imposta da pagare.
Cerchiamo di capire, brevemente, quali sono le differenze tra deduzioni e detrazioni.
Deduzioni IRPEF
Le deduzioni IRPEF permettono di sottrarre determinate spese o importi dal reddito complessivo, riducendo così il reddito imponibile su cui si calcola l’imposta.
Le deduzioni influiscono direttamente sul reddito imponibile e, quindi, riducono l’importo dell’imposta in base all’aliquota applicata.
Per esempio, se si ha un reddito complessivo di 40.000 euro e si ha diritto a una deduzione di 2.000 euro per spese di formazione professionale, il reddito imponibile si ridurrà a 38.000 euro e l’imposta calcolata sarà inferiore rispetto a quella senza la deduzione.
Le deduzioni IRPEF possono riguardare:
- contributi previdenziali e assistenziali;
- assegno periodico corrisposto al coniuge;
- contributi per gli addetti ai servizi domestici e familiari;
- contributi ed erogazioni a favore di istituzioni religiose;
- spese mediche e di assistenza specifica per le persone con disabilità.
Detrazioni IRPEF
Le detrazioni IRPEF sono importi specifici che vengono sottratti direttamente dall’imposta dovuta, quindi la riducono senza influire direttamente sul reddito imponibile.
Per esempio, se si ha diritto a una detrazione di 1.000 euro e l’imposta dovuta è di 5.000 euro, si dovrà pagare un IRPEF pari a 4.000 euro.
Le detrazioni IRPEF possono riguardare diverse categorie, tra cui:
- spese sanitarie, per la parte che eccede la soglia dei 129 euro;
- spese mediche e sanitarie per persone con disabilità;
- spese veterinarie;
- interessi passivi del mutuo;
- spese sostenute per pagare l’affitto;
- spese scolastiche;
- spese per la frequenza di università pubbliche o private;
- spese per l’abbonamento ai mezzi pubblici;
- spese per l’assistenza personale di anziani o persone affette da disabilità;
- attività sportive dei figli;
- asilo nido;
- spese funebri;
- intermediazione immobiliare;
- erogazioni liberali alle società e associazioni sportive dilettantistiche;
- contributi associativi alle società di mutuo soccorso;
- contributi versati per il riscatto degli anni di laurea dei familiari a carico;
- premi per assicurazioni per il rischio di eventi calamitosi;
- bonus ristrutturazione;
- acquisto di mobili ed elettrodomestici;
- spese per lavori di risparmio energetico.
Nella maggior parte dei casi, per le detrazioni si applica una percentuale pari al 19% della spesa sostenuta.