EnfeaNews

 Il portale informativo della Piccola e Media Impresa

Cosa sono i contributi figurativi?

Categoria: Lavoro
Mar 13, 2024
Redazione
lavoratrice che legge al computer cosa sono i contributi figurativi

In generale, i contributi previdenziali rispecchiamo i periodi di attività lavorativa; tuttavia, esistono dei casi in cui vi sono versamenti conteggiati ai fini pensionistici, ma non effettivamente pagati né dall’iscritto alla previdenza obbligatoria né dal datore di lavoro: parliamo dei cosiddetti contributi figurativi.  

In questo articolo vedremo cosa sono e a cosa servono i contributi figurativi. Scopriremo, poi, uno per uno, quali sono i casi che danno diritto all’accredito di questa forma di contributi. Scopriremo, inoltre, quali vengono accreditati d’ufficio direttamente da parte dell’INPS e per quali, invece, sono necessari domanda e allegati comprovanti le ragioni della richiesta

Infine, analizzeremo le finalità e modalità di computo al fine di ottenere una maggiore anzianità contributiva e un incremento dell’assegno pensionistico.

Contributi figurativi: definizione e a cosa servono

Come detto, i contributi figurativi vengono conteggiati, ma non effettivamente versati

Dunque, concorrono a determinare due elementi fondamentali:

  • anzianità contributiva, con ovvie ripercussioni sul raggiungimento dei requisiti per andare in pensione;
  • base di calcolo dell’assegno pensionistico riconosciuto al momento del congedo dal lavoro, visto che, attualmente, per le pensioni obbligatorie vige il sistema contributivo per determinare l’importo della pensione.

In sostanza, si tratta di contributi che non generano un reale flusso finanziario in entrata nelle casse previdenziali, ma producono importanti effetti sulle uscite, quindi sul futuro pensionistico dei soggetti interessati al loro accredito.

Tipicamente, sono riconosciuti per circostanze involontarie che impediscono alla lavoratrice o al lavoratore di svolgere la propria attività (ad esempio malattia o disoccupazione).

Sono contributi utili a garantire ai lavoratori una certa continuità contributiva, con l’obiettivo di mantenere e migliorare la propria posizione ai fini pensionistici, colmando eventuali “buchi” previdenziali.

Quali sono i contributi figurativi?

I contributi figurativi sono riconosciuti in molteplici casi; vediamo insieme quali sono i principali, in modo da avere un quadro ampio delle opportunità di integrazione della propria posizione presso la previdenza obbligatoria.

Nel dettaglio, possono essere conteggiati i contributi per:

Leggi anche il nostro articolo Come funziona la disoccupazione (NASPI).

Come si accreditano i contributi figurativi?

Posto che l’accredito dei contributi figurativi non comporta mai dei costi per chi lo riceve, questa operazione può essere fatta in due modi, a seconda dei casi:

  • d’ufficio: viene eseguita automaticamente da parte dell’INPS, che opera sulla base dei dati di cui è già in possesso (ad esempio nei casi di cassa integrazione);
  • su domanda della persona interessata: non esistono termini di scadenza, dunque la richiesta può essere fatta anche a ridosso del pensionamento in fase di controllo che tutto sia stato correttamente computato.

Quest’ultima eventualità riguarda le casistiche in cui l’INPS non ha le informazioni necessarie a determinare la durata e gli importi relativi all’accredito.

Nello specifico, l’INPS procede d’ufficio nei casi di:

  • disoccupazione;
  • cassa integrazione;
  • mobilità;
  • contratti di solidarietà;
  • attività socialmente utili;
  • calamità naturali;
  • assistenza per tubercolosi;
  • chiusura dell’attività per commercianti.

La domanda è invece necessaria nei casi di:

  • aspettativa non retribuita per mandato elettorale e sindacale;
  • donazione di sangue;
  • servizio militare;
  • malattia e infortunio sul lavoro;
  • persecuzione politica o razziale;
  • congedo di maternità e congedo parentale;
  • invalidità;
  • assistenza a familiari con disabilità grave.

A livello generale, la domanda di accredito dei contributi figurativi può essere presentata alla sede INPS in qualsiasi momento, ad eccezione dei periodi di aspettativa per mandato elettorale e sindacale (che deve avvenire entro il 30 settembre dell’anno successivo a quello nel quale si è verificata l’assenza). 

Inoltre, è sufficiente una richiesta in carta semplice, che specifichi con chiarezza per quali periodi si richiede l’accredito. In caso di contestuale richiesta di pensione, è sufficiente compilare gli appositi riquadri inseriti nei moduli di domanda.

A seconda della motivazione per cui si presenta domanda, poi, occorre allegare opportuna documentazione comprovante le ragioni per cui si chiede l’accredito (ad esempio il verbale di invalidità).

Computo dei contributi figurativi

Come detto fin da subito, i contributi figurativi sono conteggiati sia per determinare l’anzianità contributiva sia per la misura dell’assegno pensionistico. 

Possono essere accreditati dall’INPS con diverse finalità, ovvero a:

  • copertura, se il periodo in cui si è verificata l’assenza è completamente scoperto dal punto di vista contributivo e non risultano pertanto settimane di lavoro e la relativa contribuzione obbligatoria;
  • integrazione, se nel periodo in cui si è verificato l’evento è stata corrisposta una retribuzione ridotta che ha determinato comunque l’accredito di contributi obbligatori;
  • incremento, se l’attività lavorativa è stata svolta nel settore agricolo.

Il valore accreditato, tuttavia, può variare a seconda delle ragioni che hanno dato diritto ai contributi figurativi: ad esempio, in caso di pensione di anzianità, i periodi accreditati per disoccupazione e quelli per malattia generica hanno generalmente un valore limitato. Vengono, cioè, considerati solo ai fini della determinazione dell’assegno e non per il raggiungimento del requisito contributivo. 

Quest’ultima precisazione serve anche a comprendere che il tema dei contributi figurativi può essere piuttosto complesso, dunque può rendersi necessario il supporto di esperti in grado di sostenere lavoratrici e lavoratori nell’individuazione di tutti i periodi accreditabili e delle relative conseguenze sia in termini di anzianità contributiva sia di assegno pensionistico.

A tale scopo, ricordiamo che è sempre possibile rivolgersi ai CAAF CGIL, CISL, UIL o ai patronati INCA CGIL, INAS CISL E ITAL UIL.

ENFEA è l’ente bilaterale costituito da CONFAPI e CGIL, CISL e UIL a cui aderiscono le imprese che applicano i CCNL UNIGEC/UNIMATICA, UNIONCHIMICA, UNITAL, CONFAPI ANIEM, UNIONTESSILE e UNIONALIMENTARI.

Scopri le prestazioni che Enfea ha pensato per le imprese e per i lavoratori della pmi!