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Quando possono andare in pensione i lavoratori precoci?

Categoria: Lavoro
Mar 21, 2023
Redazione
Quando possono andare in pensione i lavoratori precoci

La legislazione vigente, soggetta periodicamente a modifiche e aggiornamenti, prevede diverse opzioni di prepensionamento, rivolte a lavoratrici e lavoratori in possesso di determinati requisiti. Una di queste soluzioni riguarda, in particolare, i cosiddetti lavoratori precoci.  

Come vedremo più nel dettaglio, appartengono alla categoria dei lavoratori precoci gli individui che hanno iniziato a lavorare, e quindi a versare contributi previdenziali, in giovane età, ma oltre al requisito anagrafico e contributivo vanno considerati anche alcuni fattori legati alla condizione lavorativa presente

Approfondiamo insieme e cerchiamo di capire chi sono e quando possono andare in pensione i lavoratori precoci

Chi sono i lavoratori precoci?

Si definiscono lavoratori precoci quelli che hanno iniziato a lavorare prima del compimento dei 19 anni, ai quali viene offerta la possibilità di accedere alla pensione anticipata con un requisito contributivo ridotto.

Cosa vuol dire? Chi è entrato nel mondo del lavoro anche prima di diventare maggiorenne e ha da subito versato i contributi previdenziali obbligatori – tramite il sostituto d’imposta (l’azienda) o in maniera diretta (libero professionista) – può andare in pensione anche se non ha raggiunto l’età anagrafica richiesta per l’uscita dal lavoro, ovvero i 67 anni

Entrando più nel dettaglio, il pensionamento anticipato per le lavoratrici e i lavoratori precoci si rivolge ai lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria e alle sue forme sostitutive ed esclusive, con almeno 1 anno di contribuzione per periodi di lavoro effettivo svolti prima del compimento del 19° anno di età.

Quando possono andare in pensione? 

Quindi, quando possono andare in pensione i lavoratori precoci? Come chiarisce l’INPS, la lavoratrice o il lavoratore dovrà:

  • avere 41 anni di contributi, da perfezionare entro il 31 dicembre 2026; 
  • avere almeno 12 mesi di contribuzione prima del compimento dei 19 anni di età;
  • essere iscritto a una forma di previdenza obbligatoria prima del 1° gennaio 1996.

Oltre a questi requisiti di base, i lavoratori precoci devono anche rispettare una delle seguenti condizioni:

  • stato di disoccupazione, in seguito a un licenziamento – anche collettivo -, a dimissioni per giusta causa oppure a risoluzione consensuale e devono aver terminato da almeno tre mesi la percezione dell’assegno di disoccupazione NASPI;
  • lavoratori dipendenti e autonomi che ricoprono il ruolo di caregiver, e quindi assistono da almeno 6 mesi un coniuge o un parente di primo grado convivente non autosufficiente, oppure un parente o un affine di secondo grado convivente, qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni oppure siano affetti da patologie invalidanti, siano deceduti o mancanti;
  • lavoratori dipendenti e autonomi ai quali è stato riconosciuto un grado di invalidità civile superiore o uguale al 74%;
  • lavoratori che hanno svolto attività particolarmente faticose e pesanti;
  • addetti a lavori gravosi che svolgono queste mansioni da almeno 6 anni nell’arco degli ultimi 7 anni o 7 anni negli ultimi 10, a seconda dell’occupazione.

Se in possesso di questi requisiti, la lavoratrice o il lavoratore precoce potrà valutare un’uscita dal mondo del lavoro anticipata

Come fare domanda?

Per richiedere all’INPS la pensione anticipata per le lavoratrici e i lavoratori precoci è possibile optare per varie soluzioni. 

Ci si può rivolgere a un patronato, specializzato in questo tipo di servizio, oppure procedere in autonomia; in entrambi i casi la domanda va inviata telematicamente, tramite il servizio dedicato sul portale dell’ente previdenziale.

In alternativa, si può fare la domanda tramite contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile.

ENFEA è l’ente bilaterale costituito da CONFAPI e CGIL, CISL e UIL a cui aderiscono le imprese che applicano i CCNL UNIGEC/UNIMATICA, UNIONCHIMICA, UNITAL, CONFAPI ANIEM, UNIONTESSILE e UNIONALIMENTARI.

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