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Come funziona la maxi deduzione del costo del lavoro

Categoria: Normative
Apr 3, 2024
Redazione
Come funziona la maxi deduzione del costo del lavoro

Il D.Lgs. 216/2023 prevede un’importante novità per imprese, lavoratrici e lavoratori: la maxi deduzione del 120% per il costo del personale assunto a tempo indeterminato nel 2024.

In questo articolo vedremo, nel dettaglio, cos’è la maxi deduzione del costo del lavoro e quali sono gli obiettivi per cui è stata introdotta nel nostro ordinamento.

Scopriremo, poi, chi sono i soggetti beneficiari sul fronte dei professionisti e delle imprese, e in quali casi è possibile innalzare la deduzione al 130%, definendo nel dettaglio che cosa si intende per categorie svantaggiate di lavoratori.

Vedremo, infine, quali sono i requisiti di accesso al beneficio e i fattori che entrano in gioco per il suo calcolo.

Cos’è la maxi deduzione del costo del lavoro?

Il D.Lgs. 216/2023, denominato anche “Decreto Fiscale”, è il primo provvedimento attuativo della riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche. Tra le previsioni introdotte, troviamo anche la maxi deduzione del costo del lavoro.

Si tratta di un’agevolazione che persegue l’obiettivo di incentivare, presso le imprese, nuove assunzioni con carattere di stabilità, dunque con contratti a tempo indeterminato e consiste nella possibilità di incrementare contabilmente il costo di lavoratrici e lavoratori del 20%, o del 30% in caso di assunzione di soggetti appartenenti alle categorie svantaggiate.

Per chiarire meglio facciamo un esempio, considerando un costo del lavoratore per l’azienda pari a 2.000 euro. Se applichiamo la maxi deduzione, in contabilità andremo a inserire un costo pari a 2.400 euro ( il 120% di 2.000), di fatto andando a ridurre l’utile su cui poi si andranno a calcolare le imposte dell’azienda o del professionista. In sostanza, il fisco riconosce un costo maggiore rispetto a quello effettivamente sborsato.

Il beneficio fiscale può essere applicato soltanto sui costi del lavoro derivanti da nuove assunzioni fatte a partire da gennaio 2024, non è dunque retroattivo e non riguarda tutte le lavoratrici e i lavoratori assunti a tempo indeterminato.

Chi ha diritto alla maxi deduzione?

Vediamo chi sono i soggetti destinatari del beneficio, ricordando che si rivolge ai datori di lavoro:

  • titolari di reddito di impresa;
  • esercenti arti e professioni.

In sostanza, riguarda i datori di lavoro che nel 2024 intendono incrementare il livello occupazionale e che nel 2023 abbiano esercitato la propria attività per almeno 365 giorni, dunque devono essere stati operativi per l’intero anno appena trascorso.

Per ottenere una maggiorazione più ampia del costo del lavoro deducibile, pari al 30% dei costi sostenuti per le nuove assunzioni, occorre che detti importi facciano riferimento a lavoratrici e lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati.    

I riferimenti normativi sono il D.Lgs. n. 81/2015 e il Decreto ministeriale del 17 ottobre 2017, e nel dettaglio rientrano tra gli svantaggiati coloro che sono in possesso di almeno una delle seguenti caratteristiche:

  • mancanza di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;
  • età compresa tra i 15 e i 24 anni;
  • mancanza di un diploma di scuola media superiore o professionale (livello ISCED 3);
  • aver completato la formazione a tempo pieno da non più di due anni e non avere ancora ottenuto il primo impiego regolarmente retribuito;  
  • età superiore a 50 anni;
  • essere un adulto che vive solo con una o più persone a carico;
  • essere occupato in professioni o settori economici che presentano un tasso di disparità uomo/donna che supera almeno del 25% la disparità media uomo/donna in tutti i settori economici, se la persona interessata appartiene al genere sottorappresentato;
  • appartenere a una minoranza etnica di uno Stato membro UE e avere la necessità di migliorare la propria formazione linguistica e professionale o la propria esperienza lavorativa per aumentare le prospettive di accesso ad un’occupazione stabile.

Passiamo ai lavoratori molto svantaggiati. Innanzitutto, vi rientrano coloro che non possiedono un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi. Inoltre, sono compresi i soggetti che, privi da almeno 12 mesi di un impiego regolarmente retribuito, appartengono a una delle seguenti categorie:

  • età compresa tra i 15 e i 24 anni;
  • appartenere a una minoranza etnica di uno Stato membro UE e con la necessità di migliorare la propria formazione linguistica e professionale o l’esperienza lavorativa per aumentare le prospettive di accesso a un’occupazione stabile.

La deduzione maggiorata del 30% spetta anche alle aziende che assumono:

  • lavoratrici di qualsiasi età con almeno due figli di età minore di diciotto anni, o prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, residenti in regioni ammissibili ai fondi strutturali UE e nelle aree svantaggiate;
  • giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile per under 30;
  • NEET (giovani che non studiano né lavorano) o ragazzi inseriti nel programma occupazione giovane;
  • ex percettori del reddito di cittadinanza e che non siano in possesso dei requisiti per l’accesso al nuovo Assegno di inclusione.

Requisiti di accesso alla maxi deduzione

Per poter ottenere l’agevolazione fiscale, e applicarla alla determinazione del reddito 2024, occorre rispettare una serie di condizioni definite dalla norma istitutiva del beneficio:

  • l’impresa deve risultare in normale attività, quindi non sono ammesse le situazioni di liquidazione o di ricorso agli istituti del codice della crisi d’impresa di natura liquidatoria;
  • il numero dei dipendenti a tempo indeterminato al termine del 2024 deve superare il numero medio delle persone impiegate col medesimo contratto nel 2023;
  • a fine 2024 il numero complessivo dei dipendenti (a tempo sia indeterminato che determinato) deve essere superiore a quello medio del 2023.

Ribadiamo che le imprese devono essere già costituite nel 2023 e devono essere state operative da almeno 365 giorni, il che esclude tutte le attività che sono state avviate nel corso del 2023 e ovviamente tutte quelle di nuova costituzione nel 2024.

Come si calcola la maxi deduzione del costo del lavoro?

Veniamo al dettaglio del calcolo della maxi deduzione, dal momento che occorre tenere ben presenti alcuni fattori per determinare l’importo della maggiorazione effettivamente deducibile.

Il maggior costo si determina applicando il 20% al minore dei due seguenti elementi:

  • costo del lavoro 2024 delle persone neo assunte (che ricordiamo si compone di retribuzione, contributi, IRPEF, quota TFR ecc.);
  • incremento del costo complessivo del personale iscritto a conto economico per le imprese, ovvero pagato per i professionisti, nell’esercizio 2024 rispetto al 2023.

In sostanza, se tra 2023 e 2024 non c’è un effettivo aumento del costo del lavoro, non si ha diritto alla maxi deduzione. Dunque, l’incremento occupazionale deve essere reale e contabilmente giustificato, al fine di raggiungere l’obiettivo della norma, cioè la crescita dell’occupazione stabile.

Leggi anche il nostro articolo Detrazioni lavoro dipendente: cosa e quali sono?.

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