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Visita medica preassuntiva: quando può essere svolta

Categoria: Lavoro
Nov 22, 2023
Redazione
Visita medica preassuntiva quando può essere svolta

La salute e la sicurezza di lavoratrici e lavoratori sono capisaldi della normativa italiana e, al fine di tutelare chi lavora prevenendo e limitando danni alla salute, anche gravi o letali, sono previste delle visite mediche.

È il caso della visita medica preassuntiva, un esame medico facoltativo strettamente legato al concetto di sorveglianza sanitaria.

In questo articolo scopriremo cos’è la visita medica preassuntiva, qual è la normativa di riferimento e in che modo differisce dalla visita medica preventiva.

Scopriremo, poi, quali sono le lavoratrici e i lavoratori interessati da questa tipologia di indagine medica e gli ambiti in cui questa è invece non è prevista o è vietata.

Infine, analizzeremo l’iter della visita fino all’emissione del certificato di idoneità e la possibilità di proporre ricorso in caso di diniego.

Cos’è la visita medica preassuntiva?

La visita medica preassuntiva, o visita medica di assunzione, è un esame medico facoltativo a cui i lavoratori possono essere sottoposti prima di essere assunti in determinate posizioni lavorative

Si tratta di un passaggio finalizzato a valutare la compatibilità tra lo stato di salute del candidato e i requisiti fisici richiesti per il lavoro in questione, e rientra tra le tutele previste dal nostro ordinamento in materia di sicurezza sul lavoro

Questa visita, infatti, è volta a garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori che devono svolgere attività particolari, al fine di prevenire le malattie professionali; parliamo della cosiddetta sorveglianza sanitaria.

La visita preassuntiva è normata dal Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, il D.Lgs. 106/2009, ma per ovvi motivi le previsioni di legge circa gli esami e i test da eseguire possono variare, a seconda del settore economico e delle mansioni che si andranno a svolgere.

La visita medica preventiva in fase preassuntiva non va confusa con la visita medica preventiva, che consiste in una visita obbligatoria svolta per le stesse finalità ma ad assunzione già avvenuta.

Chi deve fare la visita medica preassuntiva?

Come detto, la visita medica preassuntiva riguarda particolari categorie di lavoratrici e lavoratori. Si tratta di una visita che il datore di lavoro può richiedere solo se legata a una mansione per la quale è prevista la sorveglianza sanitaria, finalizzata alla prevenzione delle malattie professionali. Al di fuori della suddetta tipologia di mansioni, la visita può essere richiesta esclusivamente dal lavoratore.

Tuttavia, devono sottoporsi alla visita medica i lavoratori e le lavoratrici:

  • esposti a rischi specifici: parliamo di lavoratrici e lavoratori esposti a rischi specifici sul luogo di lavoro, come quelli legati all’uso di sostanze pericolose, attrezzature pesanti, esposizione a rumori elevati, radiazioni, vibrazioni, o altre condizioni che potrebbero influenzare la salute e la sicurezza degli addetti;
  • di determinate fasce d’età: un esempio è quello di giovani apprendisti, che devono sottoporsi a una visita medica preassuntiva per garantire che siano fisicamente adatti al lavoro;
  • in posizioni di responsabilità: responsabili e supervisori devono essere in grado di gestire situazioni di emergenza o prendere decisioni critiche, dunque potrebbero essere sottoposti a questa specifica visita medica;
  • temporanei e stagionali: riguarda coloro che possono essere occupati in mansioni che comportano rischi per la salute;
  • in settori specifici: ad esempio, chi lavora in settori come quello alimentare o sanitario, affronta un potenziale rischio di esposizione a malattie o agenti patogeni.

Appare subito evidente che le indagini mediche differiranno a seconda di settore e/o mansione, ma non solo. Nel nostro Paese la sanità è di competenza delle Regioni, dunque è possibile che vi siano delle differenze anche sulla base della normativa regionale.

Ricordiamo, infine, che questa tipologia di visita medica è assolutamente vietata per l’accertamento dello stato di gravidanza di una lavoratrice, e per tutti gli altri casi non specificamente previsti dalla normativa. Dunque, non è possibile ricorrere a questa tipologia di visita medica per finalità diverse dalla sicurezza del lavoro.

Come si esegue la visita medica preassuntiva?

Dato per assodato che non si tratta di una procedura standard per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori interessate dalla visita medica preassuntiva, possiamo individuare un iter generalmente valido.

Il datore di lavoro, o il candidato al posto di lavoro oggetto della visita, devono prenotare un appuntamento con un medico del lavoro o con il dipartimento di prevenzione delle malattie professionali dell’azienda sanitaria territoriale.

Prima dell’appuntamento, sarà necessario compilare un questionario medico dettagliato che include informazioni sulla sua storia clinica, precedenti patologie, abitudini e condizioni di lavoro previste.

Nella prima visita, il candidato deve fornire le informazioni relative alla propria anamnesi, a integrazione delle informazioni fornite con il questionario, in modo da individuare eventuali fattori di rischio incompatibili con la mansione che si andrà a svolgere.

Nel corso della visita medica, si svolge un esame fisico completo per valutare la salute generale del candidato. Si tratta di indagini cliniche quali controlli della pressione sanguigna, dell’udito, della vista, dei polmoni, ecc., a seconda di quanto previsto per il settore e la mansione. Ai test che potremmo definire “generici”, si affiancano poi degli esami specifici, quali analisi del sangue, elettrocardiogrammi, radiografie o altre indagini diagnostiche.

Una volta raccolte tutte le informazioni e gli esiti degli esami, il medico produrrà la propria valutazione dell’idoneità per stabilire se il candidato è nelle condizioni di svolgere la mansione oggetto di indagine.

In caso di idoneità, il medico rilascia un certificato medico preassuntivo utile a completare la procedura di assunzione. Se, invece, non viene riconosciuta l’idoneità il lavoratore può fare ricorso agli organi competenti, cioè le aziende sanitarie territoriali.

Le spese relative alla visita e agli esami richiesti sono a carico del datore di lavoro.

Come detto, questo è un iter che può essere valido a livello generale, ma per procedere nella maniera corretta è sempre importante conoscere le norme e i regolamenti specifici del settore e dell’azienda. Dunque, è necessario che candidato e datore di lavoro siano in possesso di tutte le informazioni necessarie per essere in regola con le normative vigenti in tema di sicurezza sul lavoro.

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