Negli ultimi anni, nel nostro Paese si è assistito a una forte crescita della sanità integrativa, sia per numero di Fondi iscritti all’anagrafe dei Fondi di assistenza sanitaria integrativa che per numero di iscritti, interessando sempre più lavoratrici e lavoratori, anche grazie all’aumento delle PMI che offrono ai propri dipendenti piani sanitari sempre più ricchi di prestazioni.
Per le Piccole e Medie Imprese (PMI), in effetti, l’adozione di politiche di welfare aziendale che includano la sanità integrativa rappresenta un’ottima strategia per attrarre lavoratrici e lavoratori qualificati e trattenerli, migliorare la loro qualità di vita e avere accesso a buone agevolazioni contributive. Inoltre, permette loro di differenziarsi e competere alla pari con grandi aziende, offrendo prestazioni socio-sanitarie generalmente molto apprezzate da lavoratrici e lavoratori.
Ma perché l’assistenza sanitaria integrativa ha assunto un ruolo sempre più fondamentale? Scopriamolo insieme.
Indice dei contenuti
- In cosa consiste la sanità integrativa?
- Limiti della sanità pubblica e integrazioni con il privato
- Quali sono i benefici per il lavoratore?
- I vantaggi per le PMI che offrono assistenza sanitaria integrativa
- I Fondi di assistenza sanitaria integrativa: Enfea Salute e ALTEA
- Chi può iscriversi e come funziona l’iscrizione
- L’importanza di investire nel benessere dei lavoratori
- Perché le PMI dovrebbero integrare piani sanitari per dipendenti
In cosa consiste la sanità integrativa?
In Italia, i fondi di assistenza sanitaria integrativa si dividono in quattro categorie principali:
- Fondi sanitari negoziali o contrattuali: associazioni senza scopo di lucro o fondazioni nate da contratti collettivi, riservate ai lavoratori con specifici CCNL (es. Fondo Enfea Salute).
- Fondi sanitari aperti o polizze collettive: istituiti come patrimoni autonomi o polizze assicurative, consentono adesioni individuali e collettive.
- Casse e società di mutuo soccorso: forme storiche di assistenza, riconosciute dalla normativa, con adesioni collettive o individuali.
- Fondi sanitari doc (ancora poco diffusi): aperti a tutti i cittadini, offrono solo prestazioni non coperte dal SSN.
Questi fondi forniscono prestazioni integrative, aggiuntive o sostitutive rispetto ai LEA garantiti dal Servizio Sanitario Nazionale.
Per quanto concerne i fondi negoziali, ovvero quelli previsti dai contratti collettivi nazionali, ricordiamo che:
- per le aziende che applicano i CCNL UNIGEC/UNIMATICA, UNIONCHIMICA, UNIONTESSILE e UNIONALIMENTARI, la Bilateralità CONFAPI, CGIL, CISL, UIL ha costituito il Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa Enfea Salute;
- per i CCNL CONFAPI ANIEM e UNITAL esiste il Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa ALTEA costituito nel gennaio del 2012 grazie all’iniziativa delle Federazioni nazionali Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil.
Più avanti, nel corso dell’articolo, dedicheremo spazio a entrambe queste importantissime realtà.
Limiti della sanità pubblica e integrazioni con il privato
Il Servizio Sanitario Nazionale garantisce servizi essenziali alla salute dei cittadini, ma le sue prestazioni sono spesso ostacolate da tempi di attesa lunghi e carenze in alcune aree specialistiche.
Secondo un report dell’ISTAT basato su dati del 2023, il 39,7% delle prestazioni specialistiche supera i 30 giorni di attesa, le visite cardiologiche/ortopediche hanno una media di attesa di 62 giorni e solo il 54% degli esami strumentali viene eseguito entro i tempi standard.
Secondo i dati del rapporto GIMBE relativi al 2024, uno dei problemi più pressanti del SSN, per via dei tagli alla sanità pubblica, continua a essere il ritardo sistematico con cui vengono erogate le prestazioni, specialmente nel Mezzogiorno.
L’ultimo rapporto Censis Eudaimon sul benessere aziendale ha indicato l’ambito sanitario e assistenziale come una delle sfere in cui si registra maggiore insicurezza: rispetto a quattro anni fa, per il 32,9% dei lavoratori dipendenti la rete di protezione dai rischi sociali, cioè il sanitario, sociosanitario, assistenziale, è peggiorata.
Dei lavoratori dipendenti che hanno dichiarato di sentirsi più insicuri, il 71,2% riporta tale incertezza al rischio di non autosufficienza o disabilità e il 56,6% esprime preoccupazione per il rischio di malattia e l’eventuale necessità di ricorrere a specifiche prestazioni sanitarie.

Si mostra dunque in maniera evidente che le questioni legate alla sanità continuano a essere tra le principali preoccupazioni per i lavoratori italiani.
In questo quadro, la sanità integrativa permette ai dipendenti delle PMI di accedere a visite specialistiche, esami diagnostici e cure più tempestive rappresentando una valida integrazione dell’offerta del SSN.
Quali sono i benefici per il lavoratore?
La lavoratrice o il lavoratore dipendente che beneficia di un’integrazione nei servizi sanitari può avere accesso a servizi di copertura e prevenzione aggiuntive che possono rivelarsi di grande utilità.
Chi ha accesso alla sanità integrativa può usufruire di servizi con ridotti tempi di attesa, beneficiando di trattamenti sanitari in maniera più tempestiva e completa rispetto a chi può solo fare affidamento sul Servizio Sanitario Nazionale.
Le lavoratrici e i lavoratori che hanno accesso a offerte incorporate nelle politiche di welfare sanitario aziendale possono dunque usufruire di visite mediche specialistiche, esami diagnostici e altre prestazioni sanitarie in tempi più rapidi.
Anche gli ambiti medici che prendono in carico condizioni di minore urgenza possono essere al centro dell’offerta integrativa rivolta ai lavoratori. Ambiti come l’odontoiatria, la fisioterapia, l’oculistica o alcuni tipi di prevenzione risultano di particolare interesse, per via dei costi spesso inaccessibili a lavoratrici e lavoratori; di particolare interesse sono anche i pacchetti relativi al miglioramento del periodo di maternità e congedo parentale.
Il risultato, a livello lavorativo, è una maggiore soddisfazione e benessere della lavoratrice e del lavoratore. La sanità integrativa rappresenta una delle migliori politiche di welfare offerte ai lavoratori dipendenti, un contributo inestimabile alla creazione di un ambiente di lavoro sereno e attrattivo, che motiva i dipendenti tutelandoli e aumentando la loro soddisfazione.
Alcuni Fondi di assistenza sanitaria integrativa hanno l’ulteriore caratteristica di permettere l’estensione della copertura sanitaria anche ai membri del nucleo familiare, come coniuge, figli o altri familiari a carico.
Si ricorda che è necessario consultare il Piano Sanitario del Fondo di riferimento per approfondire il tema.
I vantaggi per le PMI che offrono assistenza sanitaria integrativa
Anche le PMI hanno ottimi motivi per promuovere misure di assistenza sanitaria integrativa, che migliorano il benessere, la vita e la produttività dei dipendenti riducendo l’assenteismo e fidelizzando i lavoratori.
Non solo, le PMI che aderiscono a strumenti come Fondi di assistenza sanitaria integrativa possono godere di interessanti incentivi fiscali di cui parleremo nel corso dell’articolo.
Vediamo, allora, quali sono i principali vantaggi per le PMI nell’offrire prestazioni sanitarie integrative ai lavoratori e alle lavoratrici.
Effetti su produttività, retention e fidelizzazione dei dipendenti
I Fondi di Assistenza Sanitaria integrativa permettono ai dipendenti delle PMI di accedere più rapidamente a visite specialistiche, in quanto hanno a disposizione una rete di strutture convenzionate, che prevedono esami diagnostici e terapie, e che permettono una riduzione dei tempi di attesa rispetto a quelli del SSN.
Le aziende che offrono servizi sanitari complementari si distinguono nel mercato del lavoro, diventando più attraenti e competitive agli occhi dei candidati, poiché questi vantaggi sono visti come un segno di attenzione e cura per la qualità della vita lavorativa.
In un contesto competitivo, la possibilità di avere accesso a servizi sanitari integrativi diventa un valore aggiunto che attira professionisti di alto livello, riducendo il turnover e migliorando la lealtà dei dipendenti.
Inoltre, una forza lavoro in buona salute e soddisfatta è più motivata e produttiva, con effetti positivi sul clima organizzativo e sulle performance globali dell’azienda.
Ci sono diversi studi in proposito. Uno dei più recenti è quello elaborato dal McKinsey Health Institute, in collaborazione con il World Economic Forum, che ha pubblicato un rapporto dal titolo “Luoghi di lavoro fiorenti: come i datori di lavoro possono migliorare la produttività e cambiare la vita”, presentato al Forum di Davos 2025. Nel documento si approfondisce la correlazione tra l’investimento nella salute olistica dei dipendenti (in cui rientrano naturalmente anche le politiche di sanità integrativa) e il miglioramento del clima sul posto di lavoro e della produttività. Tra i benefici economici riscontrati si osservano aumento della produttività, riduzione dell’assenteismo e miglioramento della retention aziendale.
Inoltre, avere accesso a una copertura sanitaria integrativa contribuisce a migliorare il livello di soddisfazione della lavoratrice o del lavoratore, creando un clima più sereno e migliorando la retention dell’azienda, la capacità di fidelizzare i propri dipendenti, mantenendo una continuità importante.
Da anni la ricerca scientifica a livello internazionale ha provato in innumerevoli occasioni il legame tra qualità delle prestazioni sanitarie offerte ai lavoratori e ottimizzazione del clima sul posto di lavoro e della produttività (qui un esempio di studio pubblicato sulla rivista scientifica Milbank Quarterly).
Incentivi fiscali per le aziende (deducibilità dei contributi)
Con il Decreto Legislativo IRPEF/IRES, approvato in via definitiva il 13 dicembre, vengono introdotte importanti modifiche: la riforma fiscale riconferma la possibilità di detrarre fiscalmente i versamenti effettuati a favore di fondi sanitari integrativi, con un tetto massimo di importo deducibile, fissato a € 3.615,20 all’anno. Per beneficiare di questa deducibilità, i fondi devono essere iscritti all’Anagrafe dei Fondi Sanitari Integrativi e operare secondo i principi di mutualità e solidarietà tra gli iscritti.
Tale limite si riferisce sia alle adesioni individuali che a quelle collettive promosse dalle aziende, continuando così a garantire un trattamento fiscale agevolato per chi sceglie di indirizzare risorse alla tutela della salute complementare.
I Fondi di assistenza sanitaria integrativa: Enfea Salute e ALTEA
Come anticipato, la bilateralità (CONFAPI, CGIL, CISL, UIL), ha costituito il Enfea Salute: il Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa che si rivolge alle lavoratrici e ai lavoratori delle imprese che applicano i seguenti CCNL UNIGEC/UNIMATICA, UNIONCHIMICA, UNIONTESSILE e UNIONALIMENTARI sottoscritto da Confapi, CGIL, CISL, UIL.
Il Fondo opera nel rispetto dei principi di mutualità e solidarietà, offrendo coperture sanitarie aggiuntive e ha natura giuridica di associazione non riconosciuta e senza fini di lucro, operando a fini esclusivamente assistenziali.
Per approfondire il tema si invita a leggere l’articolo “Enfea Salute: il fondo sanitario integrativo per le PMI”.
ALTEA, invece, è il Fondo Assistenza Sanitaria Integrativa che si rivolge alle lavoratrici e ai lavoratori dei settori legno e materiali da costruzione (cemento, calce e gesso, lapidei e inerti, laterizi e manufatti.
Nel caso di Enfea Salute e ALTEA, essendo Fondo sanitari contrattuali, le aziende sono tenute al versamento della contribuzione ai due Enti per garantire alle proprie lavoratrici e lavoratori di riferimento accesso alle prestazioni sanitarie erogate dagli stessi.
Prestazioni socio-sanitarie offerte ai dipendenti delle PMI
Il Fondo Enfea Salute e il Fondo ALTEA erogano tutta una serie di prestazioni socio-sanitarie nell’ambito, per esempio, delle visite specialistiche, esami diagnostici, ricoveri ospedalieri e interventi chirurgici.
Esempi di prestazioni relativa all’area ricovero possono essere la presa in carico di ricoveri in istituti di cura o periodi in lungodegenza; nell’area specialistica, molti esami di radiologia, ecografie, esami istologici; in area odontoiatrica, le cure dentarie da infortunio o gli interventi chirurgici odontoiatrici extraricovero.
Per comprendere e conoscere meglio le prestazioni del Fondo Enfea Salute, è possibile consultare la Guida al Piano Sanitario disponibile sul sito.
Per saperne di più, invece, sulle prestazioni messe a disposizione dal Fondo ALTEA è possibile visitare il sito dedicato.
Chi può iscriversi e come funziona l’iscrizione
Secondo il Regolamento Fondo Sanitario Enfea Salute, le aziende che applicano i CCNL indicati nell’introduzione sono tenute ad aderire a Enfea Salute e a iscrivere i lavoratori dipendenti assunti con le seguenti forme contrattuali:
- contratto a tempo indeterminato, inclusi lavoratori in part-time o a domicilio;
- contratto a tempo determinato di durata non inferiore ai 6 mesi a decorrere dalla data di assunzione;
- contratto di apprendistato.
L’iscrizione della lavoratrice o del lavoratore avviene tramite l’azienda, che deve sottoscrivere l’adesione collettiva versando i contributi mensili attraverso il modello F24 sezione INPS e denunciando i dipendenti tramite compilazione e trasmissione del Flusso Uniemens. I lavoratori possono poi registrarsi individualmente al portale S.I. Enfea Salute per poter prenotare le prestazioni erogate dal Fondo.
Per quanto riguarda, invece, l’iscrizione delle lavoratrici e lavoratori al Fondo ALTEA assunti da imprese che applicano i CCNL UNITAL e CONFAPI ANIEM le aziende devono provvedere all’iscrizione di tutte le lavoratrici e i lavoratori in forza con la procedura online.
L’importanza di investire nel benessere dei lavoratori
Investire quindi in soluzioni di sanità complementare costituisce una decisione vincente per le imprese orientate a uno sviluppo duraturo.
Il miglioramento delle condizioni fisiche e psicologiche dei dipendenti si riflette immediatamente su risultati aziendali più brillanti, maggiore produttività e un ambiente di lavoro più sereno. In un contesto occupazionale caratterizzato da forte concorrenza, queste iniziative di benessere organizzativo si configurano come fattori decisivi per acquisire e conservare le risorse più valide.
Perché le PMI dovrebbero integrare piani sanitari per dipendenti
Avere accesso a una copertura sanitaria efficace e di alto livello contribuisce a mantenere una forza lavoro in salute e motivata, attrarre nuovi talenti e limitare il ricambio del personale.
Si tratta di un tema di particolare importanza e urgenza proprio nel panorama del 2025, in linea con una tendenza che si osserva in Italia e in generale nel mondo: la precarietà economica e l’instabilità all’accesso al Servizio Sanitario Pubblico rendono quanto mai importante l’adozione di soluzioni complementari efficaci.