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Bonus bollette 3.000 euro ai dipendenti: come funziona?

Categoria: Welfare
Ott 11, 2022
Redazione
Bonus bollette 3000 euro ai dipendenti come funziona

Il caro bollette rappresenta una preoccupazione concreta per gli italiani, che già da diversi mesi stanno sostenendo costi delle utenze, in particolare luce e gas, molto più elevati rispetto al passato

Per far fronte a questo problema e offrire supporto in particolare alle fasce della popolazione più deboli, negli scorsi mesi sono state varate diverse misure di sostegno economico, primo fra tutti il bonus sociale sulle bollette, ma la più recente è rivolta alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti: ci riferiamo al bonus bollette da 600 euro, portato a 3.000 euro con l’approvazione del Decreto Aiuti Quater dello scorso 10 novembre

Si tratta di una agevolazione fiscale approvata con la Legge di bilancio del 2022 per aiutare imprese e famiglie contro il caro-energia, ed estesa con il nuovo intervento dell’esecutivo, erogata però dai datori di lavoro. 

Vediamo insieme cos’è e come funziona il bonus bollette di 3.000 euro ai dipendenti, chi può riceverlo e in che modo

Cos’è il bonus bollette 3000 euro

Nonostante il nome, non si tratta in realtà di un vero e proprio bonus, come ad esempio il bonus 200 euro erogato in estate, ma di una misura che consente ai datori di lavoro di riconoscere alle proprie dipendenti e ai propri dipendenti un contributo di 3.000 euro (in precedenza 600 euro) per pagare le bollette di acqua, luce e gas

Il benefit nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti può essere erogato dalle aziende in modo unilaterale o con accordo con la rappresentanza sindacale aziendale e di categoria. 

Questo contributo si configura come un fringe benefit, altrimenti noti come “compensi in natura”, che fanno parte del welfare contrattuale e aziendale e che le aziende erogano alle/ai dipendenti in beni e servizi e non in denaro. 

Ma se non vengono erogati in denaro, in cosa consistono questi 3.000 euro per le bollette? In effetti potrebbe apparire un po’ confuso, ma si tratta di una novità introdotta dal precedente Governo nell’ambito del Decreto Aiuti Bis e, come accennato, estesa e ampliata dal nuovo esecutivo con il Decreto Aiuti Quater. 

Proviamo a fare chiarezza.

Come funziona questo bonus bollette 3.000 euro ai dipendenti

Il decreto Aiuti Bis aveva introdotto due novità, l’innalzamento della soglia dei fringe benefit esentasse da 258,23 euro a 600 euro (limitatamente al periodo d’imposta 2022) e la possibilità, da parte del datore di lavoro, di utilizzare questo importo per aiutare i dipendenti e le dipendenti nel pagamento delle bollette di acqua, luce e gas

Si tratta, quindi, di un’iniziativa in deroga alla normativa vigente e del tutto eccezionale, per far fronte a una contingenza specifica e a un problema ormai noto: il rincaro delle bollette.

Il Governo in carica, però, ha approvato un nuovo decreto innalzando ulteriormente la soglia da € 600 a € 3.000.

Ma come funziona questo bonus da 3.000 euro ai dipendenti? 

Le somme vengono erogate in modo diretto da parte del datore di lavoro per il pagamento delle bollette e sono escluse dalla tassazione

Non c’è, quindi, un obbligo per le aziende a erogare questo bonus alle/ai dipendenti, ma è stato strutturato affinché rappresenti un vantaggio per entrambe le parti in gioco

Da un lato il datore di lavoro, che spende dei soldi interamente deducibili, che vanno quindi a ridurre l’imponibile fiscale della società, dall’altro la lavoratrice o il lavoratore, che si vede riconoscere una somma netta (escluse dalla formazione del reddito di lavoro dipendente ai fini Irpef) per far fronte al pagamento delle bollette delle utenze domestiche.

A chi spetta questo bonus?

Come accennato prima, le aziende non sono obbligate a erogare queste somme alle proprie dipendenti e ai propri dipendenti, quindi non esiste una platea che ne ha diritto e una che, invece, ne è esclusa. L’unica “discriminazione” riguarda l’essere lavoratori dipendenti, quindi sono esclusi gli autonomi, i disoccupati e i pensionati

Tutte le lavoratrici e i lavoratori dipendenti sono potenzialmente destinatari di questo bonus, nella misura in cui il datore di lavoro decide di erogarlo. 

Questo vuol dire che non c’è una domanda da presentare e non vi sono limiti di reddito da rispettare per ricevere il bonus.

Come viene erogato il bonus bollette da 3.000 euro?

Le modalità previste per l’erogazione di questo contributo alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti sono tre

  • rimborso in busta paga: il lavoratore o la lavoratrice riceve il bonus direttamente in busta paga come rimborso spese, presentando le fatture e le ricevute di pagamento;
  • erogazione diretta: l’azienda versa direttamente le somme al fornitore della somministrazione del servizio;
  • contrattazione aziendale: tramite accordo tra impresa e rappresentanza sindacale.

Sarà il datore di lavoro, anche in accordo con la rappresentanza sindacale, a stabilire le modalità, ma la seconda opzione risulta senza dubbio più scomoda per l’azienda. 

Il benefit può essere concesso dal datore di lavoro fino al 12 gennaio 2023.

ENFEA è l’ente bilaterale costituito da CONFAPI e CGIL, CISL e UIL a cui aderiscono le imprese che applicano i CCNL UNIGEC/UNIMATICA, UNIONCHIMICA, UNITAL, CONFAPI ANIEM, UNIONTESSILE e UNIONALIMENTARI.

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