La retribuzione dei lavoratori dipendenti prevede una base di dodici mensilità annuali, che corrispondono quindi allo stipendio mensile che si riceve in busta paga.
A queste dodici mensilità se ne aggiunge una, la cosiddetta tredicesima, erogata a ridosso delle vacanze natalizie, e, per alcune tipologie di CCNL anche una seconda, la quattordicesima, durante il periodo estivo.
Si tratta, come vedremo più nel dettaglio, di due forme di sostegno al reddito che si traducono anche in un incentivo al consumo durante due periodi dell’anno particolarmente importanti per le attività commerciali e per il comparto ricettivo in generale.
Ma cosa sono, come vengono calcolate e quando vengono pagate la tredicesima e la quattordicesima? Approfondiamo insieme.
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Cos’è la tredicesima
Come accennato, oltre alla normale retribuzione, a ridosso delle festività natalizie è prevista anche l’erogazione della cosiddetta tredicesima mensilità in favore dei lavoratori dipendenti.
Questa misura è nata come una gratifica natalizia, elargita dal datore di lavoro ai propri dipendenti in modo facoltativo. Nel 1937, con l’approvazione del contratto collettivo nazionale dei lavoratori dell’industria, è stata stabilita l’erogazione obbligatoria della tredicesima ai soli impiegati del Settore, per poi essere estesa anche agli operai nel 1946.
Solo nel 1960, il trattamento è stato reso efficace erga omnes con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 1070/1960.
Oggi la tredicesima mensilità spetta a tutti i lavoratori subordinati, assunti a tempo determinato o indeterminato, nonché ai pensionati e ai soggetti titolari di un assegno sociale.
Come viene calcolata
Il calcolo della tredicesima è un po’ più complesso di come si tende a pensare. Infatti, si potrebbe pensare che l’importo della 13a sia identico alla retribuzione mensile percepita, ma non è così.
Un rateo di tredicesima corrisponde ad 1/12 della normale retribuzione lorda annuale e va moltiplicato per i mesi di lavoro effettivi (a patto che il lavoratore abbia lavorato almeno 15 giorni nel corso del mese).
Innanzitutto dobbiamo ricordare che la tredicesima si matura in relazione al rapporto di lavoro, con ogni mese lavorato in un anno che va a rappresentare 1/12. Facciamo un esempio per rendere più chiaro questo passaggio.
Mettiamo il caso in cui il dipendente venga assunto nel mese di marzo. Dal momento dell’assunzione all’erogazione della tredicesima non sono state maturate 12 mensilità su 12, ma 10 su 12. Questo vuol dire che l’importo in busta paga per la tredicesima sarà relativo a 10 mesi di lavoro e non all’intero anno solare.
Nel caso del lavoro part time, si tiene conto non solo dei giorni e dei mesi di lavoro ma anche del monte orario. Ad esempio, se il contratto prevede 20 ore invece di 40 a settimana, si matura una tredicesima pari al 50% del full time.
Chiarito questo punto, vediamo come si calcola la tredicesima.
La tredicesima si calcola moltiplicando il numero di mesi lavorati dal dipendente per lo stipendio lordo ricevuto in busta paga, diviso 12, ovvero i 12 mesi che compongono l’anno solare.
Non vengono inserite nel calcolo tutte quelle componenti aggiuntive alla retribuzione che non rispondono ai criteri di obbligatorietà, continuità e determinatezza, come ad esempio le detrazioni fiscali e, in passato, gli assegni familiari (oggi assorbiti dall’assegno unico universale).
Per questo motivo l’importo netto della tredicesima non è identico a quello delle altre buste paga, ma più basso.
La tredicesima viene corrisposta anche in relazione a eventuali periodi di assenza, purché retribuita, come il congedo di maternità, il congedo matrimoniale, le assenze per malattia o infortunio, e così via, mentre non si matura nel caso di congedo parentale, assenza per malattia del bambino o per aspettativa non retribuita, a meno che gli accordi aziendali o collettivi non lo prevedano.
Quando viene pagata
Come abbiamo accennato, la tredicesima nasce come gratifica natalizia e, nel corso della sua evoluzione, ha conservato la sua natura iniziale.
Ne consegue, ovviamente, che la sua erogazione è prevista in genere nel mese di dicembre, a ridosso delle festività natalizie (poco prima o poco dopo).
Nei fatti sono i singoli contratti collettivi a disciplinare la modalità di erogazione della tredicesima mensilità, ma in genere si rispetta ancora oggi il periodo di Natale. Quindi, salvo rarissimi casi, la tredicesima viene pagata nel mese di dicembre, con l’emissione di una busta paga distinta.
Detto questo, in teoria gli accordi individuali e/o aziendali potrebbero anche stabilire un’erogazione della tredicesima differente, ovvero frazionata su base mensile, come aggiunta alla normale retribuzione.
In pratica, invece di ricevere una busta paga aggiuntiva a dicembre, l’importo al quale si ha diritto viene diviso per dodici e pagato ogni mese nella misura di 1/12.
Cos’è la quattordicesima
A differenza della tredicesima, erogata a tutti i lavoratori dipendenti dal datore di lavoro, la quattordicesima è prevista solo da alcuni CCNL e accordi individuali/aziendali e per alcuni pensionati.
Laddove previsto, la sua erogazione è comunque obbligatoria, ma in sua assenza nulla vieta al datore di lavoro di siglare un accordo con i dipendenti per riconoscerla ugualmente.
Come visto per la gratifica natalizia, anche nel caso della quattordicesima il suo ammontare non viene erogato su base mensile, ma matura ogni mese di lavoro e viene pagata in un’unica soluzione secondo le scadenze previste dai singoli contratti collettivi.
Come viene calcolata
Le modalità di calcolo della quattordicesima sono quasi identiche a quelle viste prima per la tredicesima e si basano sui mesi di lavoro svolti nell’arco dell’anno.
Però, mentre con la 13a si considera l’anno solare, quindi il periodo che intercorre tra il 1 gennaio e il 31 dicembre, con la 14a si fa riferimento alla finestra 1 luglio/30 giugno.
Anche in questo caso si procede con una banale operazione matematica, ovvero:
Stipendio lordo mensile x numero di mesi lavorati / 12 mesi
=
Quattordicesima
Concorrono alla maturazione della gratifica le assenze per malattia, infortunio, congedo matrimoniale, festività e permessi, mentre vengono esclusi dal calcolo le detrazioni fiscali, gli assegni familiari, i bonus e così via.
L’ammontare dell’importo da erogare è definito dai singoli CCNL, ma in genere equivale alla retribuzione lorda mensile del mese in cui viene erogata.
Quando viene pagata
Se la 13a è chiamata anche gratifica natalizia, la 14a potrebbe essere definita come una gratifica estiva, perché in genere viene erogata nei mesi di giugno e di luglio.
La data esatta è stabilita da ogni singolo CCNL e accordo aziendale/individuale e varia di contratto in contratto.
Solitamente viene emessa una differente busta paga per la quattordicesima.
La quattordicesima nei CCNL di riferimento di Enfea
Enfea è l’ente bilaterale a cui aderiscono le imprese che applicano i seguenti CCNL sottoscritti da Confapi con le Federazioni aderenti a CGIL, CISL e UIL:
- UNIGEC/UNIMATICA;
- UNIONCHIMICA;
- UNITAL;
- CONFAPI ANIEM;
- UNIONTESSILE;
- UNIONALIMENTARI.
Per quanto riguarda la quattordicesima, l’unico contratto che la prevede è il CCNL UNIONALIMENTARI.
Come riportato negli articoli 48 e 49, infatti, con la retribuzione del mese di giugno di ogni anno l’azienda corrisponderà ai lavoratori una quattordicesima mensilità pari alla retribuzione normale mensile di fatto.