L’assunzione di una lavoratrice o di un lavoratore che percepisce l’indennità di disoccupazione NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) rappresenta una concreta opportunità per le aziende.
Con l’obiettivo di favorire il reinserimento nel mondo del lavoro, la normativa ha introdotto uno specifico incentivo economico a favore dei datori di lavoro che scelgono di integrare questi professionisti nel proprio organico. Questa misura, strutturale e valida di anno in anno, continua a essere attiva anche per il 2025.
Ricordiamo, per completezza d’informazioni, che la NASpI è un’indennità mensile introdotta nel 2015 in sostituzione delle precedenti prestazioni di disoccupazione, erogata dall’INPS a tutti i lavoratori che hanno perso involontariamente il proprio impiego.
L’incentivo all’assunzione si rivolge non solo a chi sta già ricevendo la prestazione, ma anche a coloro che ne avrebbero diritto, ma non hanno ancora presentato domanda.
Approfondiamo insieme, e vediamo quali sono i vantaggi e la procedura per l’assunzione di un lavoratore in NASpI.
Indice dei contenuti
- Incentivi per l’assunzione di un lavoratore in NASpI: i riferimenti normativi
- Chi può beneficiare dell’incentivo?
- I vantaggi economici dell’assunzione di un lavoratore in NASpI
- Gli effetti sull’indennità di disoccupazione del lavoratore
- Vantaggi indiretti per l’azienda
- Come richiedere l’incentivo?
- Domande frequenti (FAQ)
Incentivi per l’assunzione di un lavoratore in NASpI: i riferimenti normativi
La legislazione italiana supporta le imprese con un sistema di incentivi all’occupazione. L’obiettivo è duplice: ridurre il costo del lavoro e, di conseguenza, favorire nuove assunzioni. Questi interventi, che possono essere di tipo economico o contributivo, sono pensati per reinserire nel mercato del lavoro categorie di persone che faticano a trovare impiego, come i giovani, le donne, gli over 50 e altri gruppi svantaggiati.
L’impatto economico di queste politiche è significativo, con il valore delle agevolazioni contributive che ha raggiunto cifre importanti negli ultimi anni. È fondamentale distinguere tra incentivi strutturali, che sono validi ogni anno, e incentivi temporanei, introdotti per specifici periodi.
L’agevolazione per l’assunzione di percettori di NASpI rientra tra le misure strutturali, confermandone la validità anche per il 2025.
Per poter usufruire degli incentivi, è necessario rispettare un quadro normativo preciso, che si basa su principi generali, norme a tutela dei lavoratori e regolamenti europei.
Per quanto riguarda l’incentivo per l’assunzione di percettori NASpI, il riferimento normativo chiave è l’articolo 2, comma 10-bis, della Legge 28 giugno 2012, n. 92 (c.d. Legge Fornero). Questa disposizione è stata introdotta dall’articolo 7, comma 5, lettera b), del D.L. n. 76/2013 (convertito dalla Legge n. 99/2013) e successivamente modificata dal D.Lgs n. 150/2015.
Inizialmente, però, l’incentivo era pari al 50%, come indicato anche nella Circolare INPS n. 175 del 18 dicembre 2013, successivamente ridotto al 20% ancora in vigore.
Chi può beneficiare dell’incentivo?
L’incentivo per l’assunzione di lavoratori in NASpI è un’opportunità che riguarda sia i datori di lavoro che i lavoratori stessi.
Datori di lavoro beneficiari
Possono accedere a questa misura tutti i datori di lavoro privati, comprese le cooperative che assumono i propri soci e le agenzie di somministrazione di lavoro.
L’incentivo è un modo per supportare le aziende private che vogliono espandere il proprio team in modo sostenibile.
Lavoratori interessati
L’agevolazione è pensata per facilitare il reinserimento di chi percepisce, o ha diritto a percepire, la NASpI.
Nello specifico, l’assunzione dà diritto al beneficio se il lavoratore:
- sta già ricevendo l’indennità NASpI;
- possiede i requisiti per riceverla ma non l’ha ancora richiesta o non ha ancora iniziato a percepirla.
Le condizioni da rispettare
Per poter accedere all’incentivo, è fondamentale rispettare una serie di condizioni legate al contratto, al datore di lavoro e alla normativa generale.
- requisiti del contratto di lavoro: l’assunzione deve avvenire con un contratto a tempo pieno e indeterminato. Il beneficio è valido anche se si trasforma un contratto a tempo determinato in un contratto a tempo pieno e indeterminato con lo stesso lavoratore in NASpI;
- regolarità contributiva e normativa: l’azienda deve essere in regola con tutti i suoi obblighi, dimostrando di avere un DURC valido, di rispettare le norme sulla sicurezza sul lavoro e di applicare i contratti collettivi nazionali e territoriali;
- esclusione per licenziamenti pregressi: non si ha diritto all’incentivo se si assume un lavoratore licenziato nei sei mesi precedenti da un’impresa con cui si ha un rapporto di controllo, collegamento o una sostanziale coincidenza di assetti proprietari;
- normativa europea sugli aiuti di Stato: l’incentivo rientra nella categoria degli aiuti “de minimis”. Questo significa che l’azienda deve dichiarare all’INPS di non aver superato la soglia massima di aiuti consentita in un triennio. In caso di somministrazione di lavoro, è l’azienda utilizzatrice a dover fare questa dichiarazione.
- limite economico: l’incentivo ha un limite mensile. Il credito non può superare la retribuzione erogata al lavoratore in quel mese. Se ci sono giornate non retribuite (es. sciopero o malattia), l’importo si riduce proporzionalmente;
- cumulabilità: l’incentivo è cumulabile con altre agevolazioni contributive previste dalla normativa vigente, ma non si estende ad altre tipologie di aiuti di tipo finanziario;
- requisiti pensionistici: il diritto dell’azienda a percepire l’incentivo cessa in ogni caso a partire dalla data in cui il lavoratore raggiunge i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato.
L’assunzione diretta con un contratto a tempo determinato non dà diritto all’incentivo economico del 20%.
I vantaggi economici dell’assunzione di un lavoratore in NASpI
Assumere un lavoratore che percepisce la NASpI offre alle aziende un notevole vantaggio economico, pensato appositamente per ridurre il costo del lavoro e incentivare il reinserimento professionale di persone in cerca di occupazione.
L’agevolazione si distingue dagli altri bonus contributivi perché consiste in un contributo mensile erogato direttamente all’azienda.
- Natura e importo del beneficio: se si assume a tempo pieno e indeterminato un lavoratore in NASpI, si ha diritto a un contributo mensile pari al 20% dell’indennità NASpI residua che sarebbe spettata al lavoratore. Questo beneficio viene corrisposto per ogni mese di retribuzione erogata.
- Durata: il beneficio ha una durata massima di 24 mesi (due anni), ma non può comunque superare la durata residua della NASpI del lavoratore.
- Limiti dell’incentivo: il contributo mensile non può essere superiore alla retribuzione effettivamente pagata al lavoratore nel mese di riferimento. In caso di giornate non retribuite (per sciopero o malattia, ad esempio), l’importo viene ridotto in proporzione.
- Cessazione del beneficio: come già spiegato prima, il diritto a percepire l’incentivo cessa nel momento in cui il lavoratore raggiunge i requisiti per la pensione.
Come funziona?
Facciamo un esempio pratico, per capire meglio il meccanismo alla base di questo incentivo. Immaginiamo un’azienda che assume a tempo pieno e indeterminato un lavoratore che ha diritto a percepire ancora 15 mesi di NASpI, con un importo mensile di 1.200 €.
Ecco cosa succede:
- calcolo dell’incentivo: l’azienda riceverà un contributo mensile pari al 20% di 1.200 €, ovvero 240 € al mese;
- risparmio totale: il contributo verrà erogato per 15 mesi, per un risparmio complessivo di 240 €/mese x 15 mesi = 3.600 €;
- cumulabilità: come già accennato prima, l’incentivo può essere cumulato con altre agevolazioni contributive esistenti. Ad esempio, se il lavoratore è anche un disoccupato over 50, l’azienda può beneficiare sia del contributo del 20% sulla NASpI residua sia dell’esonero contributivo del 50% previsto per quella categoria.
Gli effetti sull’indennità di disoccupazione del lavoratore
L’assunzione con un contratto a tempo pieno e indeterminato ha un effetto diretto sulla NASpI del lavoratore: la prestazione decade, perché viene meno la condizione di disoccupazione involontaria che ne è il presupposto.
L’incentivo per l’azienda si calcola proprio sull’indennità che “sarebbe stata corrisposta” al lavoratore se non fosse stato assunto.
Se la lavoratrice o il lavoratore in NASpI viene assunto con un contratto a tempo determinato, la prestazione viene sospesa e può essere riattivata al termine del contratto. L’incentivo scatta solo se e quando il contratto viene trasformato a tempo indeterminato e pieno.
Vantaggi indiretti per l’azienda
Oltre al beneficio economico diretto, l’assunzione di un lavoratore in NASpI offre altri vantaggi strategici, come i seguenti:
- accesso a lavoratori motivati: i percettori di NASpI sono professionisti in cerca di un nuovo impiego, spesso con esperienza e fortemente motivati a rientrare nel mondo del lavoro;
- ottimizzazione dei costi: grazie alla possibilità di cumulare diversi incentivi, le aziende possono massimizzare il risparmio sul costo del lavoro, rendendo l’inserimento di nuove risorse più sostenibile e agevole;
- partecipazione a politiche attive del lavoro: assumendo un lavoratore disoccupato, l’azienda contribuisce attivamente alle politiche di coesione sociale e di rilancio dell’occupazione, un obiettivo esplicito della norma.
Come richiedere l’incentivo?
Per richiedere l’incentivo per l’assunzione di un lavoratore in NASpI, un datore di lavoro deve seguire una procedura telematica specifica, che si conclude con la fruizione del beneficio tramite conguaglio contributivo.
La procedura si articola in tre fasi chiave: la richiesta di ammissione, la verifica da parte dell’INPS e l’effettiva fruizione del beneficio.
1. Richiesta di Ammissione
Il primo passo consiste nell’invio di una richiesta formale all’INPS. L’azienda deve presentare una dichiarazione di responsabilità telematica, che attesta il rispetto di tutte le condizioni normative necessarie.
La richiesta deve essere inviata tramite il Cassetto Previdenziale Aziende, una piattaforma online accessibile dal portale dell’INPS. L’azienda deve utilizzare la funzionalità “contatti” e specificare nell’oggetto della comunicazione la dicitura “L. n. 92/2012 art. 2, c. 10 bis (assunzione di beneficiari di ASpI)” o una simile.
Nella comunicazione, l’azienda dichiara, sotto la propria responsabilità, che non esistono le condizioni ostative all’assunzione, come ad esempio i licenziamenti pregressi da parte di imprese con legami di controllo o proprietà.
È inoltre necessario dichiarare il rispetto dei limiti sugli aiuti di Stato, che rientrano nel regime “de minimis“.
2. Verifica e autorizzazione INPS
Dopo aver ricevuto la richiesta, l’INPS la esamina attentamente per verificare che tutti i requisiti siano soddisfatti.
Una volta approvata la richiesta, l’INPS comunica l’esito all’azienda tramite il Cassetto Previdenziale e le assegna il codice di autorizzazione “8D”. Questo codice è la conferma che l’azienda può procedere con la fruizione dell’incentivo.
3. Fruizione del beneficio
L’incentivo non viene pagato direttamente, ma viene recuperato dall’azienda tramite un conguaglio sui contributi da versare mensilmente.
Questo processo avviene attraverso il flusso UniEmens.
I datori di lavoro devono indicare le quote mensili dell’incentivo da conguagliare nel flusso UniEmens. Questa procedura garantisce la corretta gestione dell’incentivo, permettendo alle aziende di beneficiare di un significativo risparmio sui costi del personale.
Domande frequenti (FAQ)
L’incentivo consiste in un contributo mensile per il datore di lavoro, pari al 20% dell’indennità NASpI mensile residua che sarebbe spettata al lavoratore. Questo importo viene corrisposto per ogni mensilità di retribuzione erogata al lavoratore assunto. La somma non può comunque essere superiore all’importo della retribuzione corrisposta al lavoratore nel mese.
Il datore di lavoro deve inviare una specifica dichiarazione di responsabilità alla sede INPS competente. La richiesta va trasmessa telematicamente, utilizzando la funzionalità “contatti” del Cassetto Previdenziale Aziende disponibile sul portale dell’Istituto. Nell’oggetto della comunicazione va indicata la dicitura “L. n. 92/2012 art. 2, c. 10 bis”.
L’incentivo spetta per le assunzioni con contratto di lavoro a tempo pieno e indeterminato. È concesso anche in caso di trasformazione a tempo pieno e indeterminato di un precedente rapporto di lavoro a termine, già instaurato con un lavoratore titolare di indennità NASpI.
Sì, l’incentivo è cumulabile con altre agevolazioni di tipo contributivo previste dalla normativa, come quelle per l’assunzione di lavoratori over 50 o di donne. Tuttavia, la cumulabilità non si estende ad altre tipologie di aiuti di tipo finanziario.
L’agevolazione ha una durata massima di 24 mesi (2 anni). Tuttavia, il beneficio non può superare la durata residua dell’indennità NASpI che sarebbe ancora spettata al lavoratore se non fosse stato assunto. L’incentivo cessa in ogni caso se il lavoratore raggiunge i requisiti per il pensionamento.
Possono beneficiare dell’incentivo tutti i datori di lavoro privati. La misura include esplicitamente le cooperative che instaurano un rapporto di lavoro subordinato con i soci e le imprese di somministrazione di lavoro.
L’assunzione con contratto a tempo pieno e indeterminato fa venire meno lo stato di disoccupazione, quindi l’erogazione della NASpI al lavoratore viene interrotta. Il lavoratore inizia a percepire la normale retribuzione. Il datore di lavoro, in cambio, riceve un contributo economico mensile dall’INPS, calcolato come il 20% dell’indennità che sarebbe spettata al lavoratore.