EnfeaNews

 Il portale informativo della Piccola e Media Impresa

Dichiarazione dei redditi: novità e scadenze del 2024

Categoria: Lavoro
Apr 12, 2024
Redazione
Dichiarazione dei redditi novità e scadenze del 2024

Lo Stato italiano offre alle persone fisiche diversi modelli dichiarativi a cui è possibile accedere, a seconda della propria condizione lavorativa, reddituale e patrimoniale.

In questo articolo ci concentreremo sulle dichiarazioni dei lavoratori dipendenti, analizzando nel dettaglio le caratteristiche dei modelli 730 e Redditi, precompilati e non, per comprendere i requisiti di accesso ai diversi documenti dichiarativi.

Vedremo, poi, le novità introdotte sul fronte della compilazione e dei dati che occorre inserire nelle dichiarazioni 2024.

Riporteremo, infine, lo scadenzario delle dichiarazioni 2024, che può coinvolgere lavoratrici e lavoratori dipendenti, datori di lavoro e intermediari abilitati, nel caso ci si avvalga del loro supporto.

Modelli dichiarativi persone fisiche: quali sono?

Il primo passo per affrontare in maniera consapevole la cosiddetta “stagione delle dichiarazioni”, che prende il via a maggio di ogni anno per i redditi dell’anno precedente, occorre conoscere i diversi modelli dichiarativi a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori, nel caso specifico delle persone che hanno un contratto di lavoro dipendente.

Prima di iniziare, ricordiamo che se una lavoratrice o un lavoratore dipendente ha lavorato l’intero anno 2023 per la stessa azienda e non ha la necessità di portare in deduzione o detrazione nulla (ad esempio non ha avuto spese mediche), è esonerato dall’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi, poiché è sufficiente la Certificazione Unica 2024 trasmessa all’Erario dal datore di lavoro.

Detto questo, vediamo tutti i modelli dichiarativi a disposizione di lavoratrici e lavoratori dipendenti.

1. Dal 730 precompilato alla dichiarazione semplificata 2024

Si tratta del modello dichiarativo più semplice a disposizione di lavoratrici e lavoratori, e che nel 2024 subisce una significativa revisione volta a facilitare ulteriormente la vita dei dipendenti o con redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente (ad esempio la pensione). 

Parliamo della dichiarazione semplificata, introdotta con il D.Lgs. 1/2024Razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari”.

Se il 730 precompilato presentava una dichiarazione che riportava i dati già a disposizione del fisco ma applicati nel modello dichiarativo tradizionale, fatto di quadri e codici, con la dichiarazione semplificata, introdotta in via sperimentale nel 2024 per i lavoratori dipendenti, i dati in possesso del fisco vengono esposti analiticamente e lavoratrici e lavoratori dovranno semplicemente confermarli o modificarli senza occuparsi del loro inserimento in uno schema dichiarativo. 

Il tutto avviene attraverso un percorso guidato, a cui è possibile accedere entrando nell’area riservata dell’Agenzia delle Entrate con le credenziali SPID, CIE o CNS.

Inoltre, nel caso di 730 e dichiarazione semplificata è possibile ottenere il rimborso delle imposte che potrebbe emergere in dichiarazione, una volta considerate deduzioni e detrazioni, direttamente in busta paga

Sarà infatti il datore di lavoro ad anticipare gli importi dovuti al dipendente, per poi recuperarli sotto forma di crediti fiscali da compensare in F24 (il modello di pagamento delle imposte che consente di pagare il dovuto anche utilizzando importi a credito).

Ricordiamo comunque che deve essere effettuata un’attenta verifica di tutte le voci inserite, per non perdere nessuno vantaggio e che in caso di dubbi o difficoltà comunque è sempre possibile rivolgersi ai CAAF CGIL, CISL, UIL per ottenere un supporto adeguato.

2. Modello 730 ordinario

Il modello 730 ordinario consiste in una dichiarazione, rivolta sempre a lavoratrici e lavoratori dipendenti, da compilare utilizzando le informazioni in proprio possesso e successivamente verificate dal fisco (ma comunque entro cinque anni).

Per il 730 ordinario è possibile avvalersi del supporto:

  • diretto del sostituto d’imposta, cioè del datore di lavoro, che presta l’assistenza fiscale;
  • dei CAAF CGIL, CISL, UIL attraverso i loro servizi fiscali;
  • di un professionista abilitato.

Dunque, questa può essere la scelta ideale per chi ha poca dimestichezza con gli strumenti telematici dell’Agenzia delle Entrate e vuole affidarsi al supporto professionale per la redazione della dichiarazione.

Per il 2024 sono state introdotte due importanti novità sul fronte del 730:

  • da quest’anno, indipendentemente dalla presenza o meno di un datore di lavoro o ente pensionistico, che possono provvedere al rimborso, è prevista la possibilità di richiederlo direttamente all’Agenzia delle Entrate, così come si potrà optare, nel caso di imposte dovute, per il versamento diretto e non mediante decurtazione dallo stipendio o dalla pensione;
  • il 730 potrà essere presentato anche da alcune categorie fino a ora escluse e per le quali precedentemente era necessario presentare il modello Redditi. Potranno essere comunicati i dati relativi alla rivalutazione del valore dei terreni, ai redditi di capitale da fonte estere assoggettati a imposta sostitutiva, su investimenti all’estero e attività estere di natura finanziaria a titolo di proprietà o di altro diritto reale e determinare in relazione ad essi le imposte sostitutive dovute (IVAFE, IVIE e Imposta cripto-attività).

3. Modello Redditi

Se, per qualsiasi motivo, la lavoratrice o il lavoratore dipendente non ha potuto accedere per tempo alla dichiarazione semplificata o al 730, oppure presenta una situazione patrimoniale o reddituale particolarmente complessa, il modello dichiarativo da utilizzare è quello denominato Redditi PF (acronimo di Persone Fisiche). 

Non tutti i lavoratori dipendenti e pensionati, infatti, possono utilizzare il modello 730. Innanzitutto, sono esclusi coloro che possiedono, oltre al reddito di lavoro dipendente, anche redditi di impresa e redditi derivanti dall’esercizio di arti o professioni, anche in forma di partecipazione, e/o redditi “diversi” (ad esempio, proventi derivanti dalla cessione totale o parziale di aziende).

Inoltre, non possono utilizzare il modello 730 coloro che nel periodo d’imposta oggetto di dichiarazione:

  • sono obbligati anche a presentare una delle seguenti dichiarazioni: IVA, IRAP, modelli 770 ordinario e semplificato (ad esempio imprenditori agricoli non esonerati dall’obbligo di presentare la dichiarazione IVA); 
  • non sono residenti in Italia nel periodo d’imposta oggetto di dichiarazione e/o in quello di presentazione del modello; 
  • devono presentare la dichiarazione per conto dei contribuenti deceduti; 
  • percepiscono redditi di lavoro dipendente erogati esclusivamente da datori di lavoro non obbligati a effettuare le ritenute d’acconto (ad esempio, collaboratori familiari e altri addetti alla casa).

In tutti questi casi, seppure in presenza di reddito da lavoro dipendenti, occorre presentare il modello Redditi, sia in forma precompilata attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate, sia in forma ordinaria avvalendosi del supporto dei CAAF CGIL, CISL, UIL o di professionisti abilitati.

La sostanziale differenza tra modello 730 e Redditi è rappresentata dal conguaglio delle imposte a seguito del calcolo in dichiarazione, che nel caso del modello Redditi PF avviene come segue:

  • versando gli importi a debito, a rate o in un’unica soluzione, mediante modello F24 entro le scadenze definite dal fisco;
  • richiedendo l’importo a credito a rimborso, procedura che può richiedere sicuramente dei mesi, e in alcuni casi anni, per ottenere il rimborso;
  • rinviando il credito alle dichiarazioni successive al fine di ridurre i futuri debiti;
  • utilizzando il credito in compensazione di eventuali debiti con il fisco.

In sostanza, il conguaglio a credito non è immediato come accade con il 730 o la dichiarazione semplificata; inoltre, come vedremo, le scadenze del modello Redditi sono più dilatate perché non coinvolgono per esempio il sostituto di imposta nella compilazione (possibilità contemplata per il 730).

Novità dichiarazioni 2024

Abbiamo già visto l’importante novità dichiarativa legata al modello 730 precompilato che diventa dichiarazione semplificata

Analizziamo, adesso, le principali novità sul fronte dei dati da dichiarare nel 2024:

  • per il settore turistico-alberghiero le mance destinate ai lavoratori dai clienti vengono considerate redditi da lavoro dipendente e, a scelta del lavoratore, possono essere assoggettate a un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali territoriali con aliquota del 5%;
  • viene ridotta dal 10 al 5% l’aliquota dell’imposta sostitutiva sulle somme erogate sotto forma di premi di risultato o di partecipazione agli utili d’impresa ai lavoratori dipendenti del settore privato;
  • per l’acquisto di case nel 2023 di classe energetica A o B (cosiddetto Bonus IVA case green) dalle imprese costruttrici degli immobili stessi, è prevista una detrazione dell’IVA del 50%;
  • per il 2023 il limite di spesa massimo su cui calcolare la detrazione per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici è di 8 mila euro;
  • possibilità di indicare le spese sostenute nel 2022 inerenti al Superbonus, che non sono state inserite nella dichiarazione precedente, e ripartirle in 10 rate;
  • per le spese per il Superbonus sostenute nel 2023, la percentuale di detrazione è del 90% e non più del 110%;
  • non è più possibile utilizzare il credito d’imposta per l’acquisto di monopattini elettrici, biciclette elettriche o muscolari, abbonamenti al trasporto pubblico, servizi di mobilità elettrica in condivisione o sostenibile in quanto era fruibile non oltre l’anno d’imposta 2022.

Per approfondire tutte le novità legate ai modelli dichiarativi 2024, consigliamo di andare alla pagina dedicata alla campagna dichiarativa 2024 sul portale dell’Agenzia delle Entrate.

Scadenze dichiarazioni 2024

Le dichiarazioni dei redditi impongono ai contribuenti di tenere nota delle relative scadenza da rispettare, pena l’imposizione di sanzioni per tardiva o mancata dichiarazione.

Vediamole nel dettaglio.

Scadenze modello 730 e dichiarazione semplificata 2024:

  • entro il 16 marzo 2024 i sostituti d’imposta devono aver inviato all’Agenzia delle Entrate le Certificazioni Uniche che attestano i redditi percepiti e delle ritenute subite dai lavoratori dipendenti;
  • dal 30 aprile 2024 i contribuenti possono accedere alla dichiarazione semplificata tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate;
  • entro il 29 giugno i sostituti d’imposta, i CAAF CGIL, CISL, UIL o professionisti abilitati rilasciano la ricevuta dell’avvenuta presentazione della dichiarazione, effettuano i controlli sulla regolarità formale della dichiarazione, calcolano le imposte e trasmettono telematicamente all’Agenzia delle Entrate le dichiarazioni predisposte;
  • da luglio, ed entro novembre, i sostituti d’imposta trattengono le somme dovute per le imposte o effettuano i rimborsi in busta paga;
  • entro il 30 settembre 2024, il 730 deve essere trasmesso all’Agenzia delle Entrate;
  • entro il 25 ottobre è possibile inviare l’eventuale modello 730/2024 integrativo che va a correggere possibili errori commessi in un primo momento.

Scadenze modello Redditi 2024:

  • tutti i versamenti delle imposte derivanti dalla dichiarazione, devono essere eseguiti entro il 1°luglio 2024 ovvero entro il 30 giugno 2024 maggiorando l’importo dovuto dello 0,40% (le medesime scadenze riguardano la prima rata per chi ha scelto di dilazionare i versamenti;
  • entro il 15 ottobre il modello Redditi deve essere trasmesso all’Agenzia delle Entrate

In merito alle scadenze qui elencate, occorre tenere presente che negli anni sono state definite delle proroghe, ad esempio per consentire l’adeguamento completo dei sistemi informativi alle nuove procedure dichiarative; dunque, è possibile che anche per il 2024 queste date subiscano, anche parzialmente, degli slittamenti in avanti.

Ricordiamo, infine, che per tutto quanto concerne le dichiarazioni dei redditi è sempre possibile rivolgersi al proprio sindacato o ai delegati/e dello stesso in modo da ottenere un adeguato supporto per questo importante adempimento.

ENFEA è l’ente bilaterale costituito da CONFAPI e CGIL, CISL e UIL a cui aderiscono le imprese che applicano i CCNL UNIGEC/UNIMATICA, UNIONCHIMICA, UNITAL, CONFAPI ANIEM, UNIONTESSILE e UNIONALIMENTARI.

Scopri le prestazioni che Enfea ha pensato per le imprese e per i lavoratori della pmi!