Anche i minorenni hanno diritto a vedere riconosciuta, ove presente, la propria invalidità civile. Si tratta di un riconoscimento legato a una serie di benefici, anche economici, dunque è importante seguire l’iter di richiesta e reclamare i diritti spettanti.
In questo articolo vedremo cos’è l’invalidità civile dei minorenni e qual è il ruolo di genitori o tutori nel percorso che porta all’ottenimento di questo status.
Scopriremo in che modo è possibile fare domanda e come si sviluppano i vari passaggi necessari a raggiungere l’obiettivo.
Analizzeremo, poi, i due benefici economici previsti per le persone minori che hanno una disabilità:
- indennità di accompagnamento;
- indennità di frequenza.
Risponderemo, inoltre, a una domanda che accomuna tutti i genitori di figli con disabilità: che cosa accade al compimento dei 18 anni?
Infine, vedremo quale può essere il contributo aggiuntivo offerto dall’Ente Bilaterale Enfea.
Indice dei contenuti
Cos’è l’invalidità civile minorenni?
Che si tratti di una disabilità alla nascita o acquisita in seguito, anche le persone minori di 18 anni hanno diritto a vedere riconosciuta la propria invalidità per accedere a benefici economici, agevolazioni e servizi di vario genere (ad esempio parcheggi riservati e gratuiti, esenzioni legati al trasporto pubblico e privato, insegnante di sostegno a scuola, ecc.).
Dunque, sebbene per i genitori possa trattarsi di passaggi molto faticosi e dolorosi, è importante conoscere i diritti dei propri figli e reclamarli presso le sedi opportune.
Dal momento che si tratta di persone minori di 18 anni, saranno i genitori o i tutori a gestire le pratiche; tuttavia, è sempre importante, passaggio dopo passaggio, accertarsi che dati, credenziali e intestazioni riguardino:
- la persona minore per cui si richiede il riconoscimento dell’invalidità;
- il genitore/tutore che ha avviato l’iter della domanda;
- entrambi i genitori, e in questo caso se serve una delega o la compresenza fisica.
Si tratta di un’operazione delicata e impegnativa, alla quale dedicare il tempo necessario, anche per recarsi presso i vari uffici preposti
Inoltre, le procedure possono variare a seconda della località in cui si risiede, poiché i diversi step possono coinvolgere INPS territoriale, aziende sanitarie locali, comuni di residenza, banche o uffici postali per gli accrediti e altri uffici pubblici attrezzati per gli accessi solo in presenza o anche online.
In questo articolo forniremo le indicazioni generali valide sull’intero territorio nazionale.
Iter domanda per l’invalidità civile minorenni
Per ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile per una persona minore occorre, innanzitutto, richiedere al medico curante il certificato che attesti l’esistenza di una malattia o di una condizione invalidante.
Ottenuto il certificato, è possibile richiedere l’accertamento del possesso dei requisiti sanitari per il riconoscimento dell’invalidità civile, eseguito da una commissione medico-legale presso le aziende sanitarie locali, integrata con un medico dell’INPS. L’accertamento avviene sulla base della documentazione prodotta e della visita stessa.
Alla visita possono partecipare i genitori o il tutore, ed è possibile farsi assistere da un medico di fiducia.
Ultimati gli accertamenti, la commissione redige il verbale di visita, che viene inviato ai richiedenti in duplice copia: una con tutti i dati sanitari, anche sensibili, in chiaro, e l’altra con il solo giudizio finale.
Attenzione! Nel caso di minori la commissione non fornirà percentuali, ma il semplice riconoscimento dell’esistenza dell’invalidità civile.
Occorre precisare anche che se la commissione ritiene le condizioni del minore suscettibili di cambiamenti nel tempo (ad esempio grazie a terapie che puntano a migliorare lo stato del paziente), il verbale indica la data entro cui il minore sarà sottoposto a una nuova visita di revisione. Fino alla conclusione dell’accertamento sanitario di revisione, il precedente verbale resta valido a tutti gli effetti di legge.
Indennità di accompagnamento minorenni
Se al minore viene riconosciuta un’invalidità totale e permanente, cioè l’incapacità di deambulare e di svolgere in autonomia gli atti di vita quotidiana, è possibile fare richiesta dell’indennità di accompagnamento.
Si tratta di un beneficio economico, che presenta le seguenti caratteristiche:
- erogazione mensile per 12 mensilità all’anno, a decorrere dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda o, eccezionalmente, dalla data indicata dalle commissioni sanitarie nel verbale di riconoscimento dell’invalidità civile;
- validità indipendente dall’età, poiché in presenza di condizioni immutate continua a essere erogato;
- riconoscimento indipendente dal reddito familiare;
- importo che cambia di anno in anno sulla base della rivalutazione ISTAT (per il 2024 l’importo del beneficio è fissato a 531,76 euro mensili).
L’erogazione dell’indennità è sospesa in caso di ricovero a totale carico dello Stato per un periodo superiore a 29 giorni.
La domanda va fatta telematicamente tramite il sito dell’INPS oppure servendosi del supporto dei CAAF CGIL, CISL, UIL o patronati INCA CGIL, INAS CISL, ITAL UIL.
Si ricorda che la domanda in forma autonoma deve essere fatta utilizzando le credenziali del minore oppure ottenendo una delega per operare attraverso le proprie.
Indennità di frequenza
Per tutti i minori invalidi civili a cui vengono riconosciute difficoltà nel svolgere compiti e funzioni tipiche della loro età è prevista l’indennità di frequenza. Si tratta di un beneficio economico che ha l’obiettivo di agevolare il loro inserimento scolastico, ed è dunque legata all’effettiva frequenza delle scuole, dal nido alla secondaria di secondo grado.
Il beneficio viene sospeso nei casi di interruzione della frequenza scolastica, anche a seguito di ricoveri continuativi o permanenti.
Vediamo le caratteristiche di questa indennità:
- erogazione mensile per 9 mensilità all’anno, tipicamente da ottobre a giugno in coerenza con l’anno scolastico;
- erogazione che sale a 12 mesi soltanto in caso di frequenza di un centro di cura in maniera continuativa per tutto l’anno, frequenza che va attestata annualmente nel mese di gennaio;
- validità fino al compimento della maggiore età;
- riconoscimento se il reddito personale del minore (come pensioni di reversibilità nel caso sia orfano o reddito da lavoro percepito una volta superati i 16 anni di età) è inferiore a 5.725,46 euro;
- importo che cambia di anno in anno sulla base della rivalutazione ISTAT (per il 2024 l’importo del beneficio è fissato a 333,33 euro mensili).
Per l’inoltro della domanda vale quanto affermato per l’indennità di accompagnamento.
Cosa succede a 18 anni?
La minore età termina con il compimento del 18° anno, momento in cui cambiano molte cose, incluse le questioni legate all’invalidità civile.
In prossimità di questo importante traguardo, dunque, occorre presentare domanda per l’accertamento dell’invalidità civile come previsto per gli adulti, anche nel caso in cui il minore abbia il cosiddetto stato di non rivedibilità.
Di fatto, quindi, si passa all’inter di riconoscimento dell’invalidità ai fini della richiesta di assegno di invalidità.
- invalidità al 100% – in questo caso l’assegno di invalidità ha le seguenti caratteristiche:
- importo pari a 333,33 euro mensili, per 13 mensilità, se il reddito è inferiore a 19.461,12 euro;
- in caso di reddito inferiore a 9.555,65 euro (limite che sale a 16.502,98 se il richiedente è coniugato), viene riconosciuto un incremento che può raggiungere la misura massima di 401,72 euro, raggiungendo l’importo complessivo massimo della pensione, pari a 735,05 euro.
- invalidità compresa tra il 74 e il 99%: se si verifica questa eventualità, l’importo è fissato a 333,33 euro, se il reddito del richiedente risulta essere inferiore a 5.725,46 euro.
Per approfondire la questione, invitiamo a leggere la nostra guida A chi spetta l’assegno ordinario di invalidità?
Invalidità: contributo Enfea
Per le lavoratrici e i lavoratori iscritti all’Ente Bilaterale Enfea è previsto un contributo aggiuntivo in caso di presenza in famiglia di conviventi non autosufficienti con disabilità grave.
Il contributo ammonta a 500,00 euro annui e viene erogato nel caso in cui siano presenti infermieri o collaboratori domestici con regolare rapporto di lavoro, con i seguenti requisiti:
- contratto di almeno 6 mesi;
- orario di lavoro di almeno 4 ore giornaliere.
Per ottenere il contributo sono necessari i seguenti documenti:
- attestazione disabilità del familiare convivente;
- copia del contratto di lavoro con il personale di assistenza.
La richiesta del contributo deve essere presentata entro l’anno di attivazione del contratto di assistenza domiciliare. Per maggiori dettagli, invitiamo a consultare il sito enfea.it.