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Come ottenere e presentare il certificato di malattia

Categoria: Lavoro
Set 4, 2024
Redazione
Come ottenere e presentare il certificato di malattia

Le lavoratrici e i lavoratori dipendenti che si assentano dal posto di lavoro per motivi di salute, devono seguire un iter specifico per giustificare e dimostrare questo tipo di assenza

Il documento necessario a tale scopo è il certificato di malattia.

In questo articolo vedremo nel dettaglio cos’è e a cosa serve il certificato di malattia, per poi scoprire cosa fare per averlo, come ottenerlo e inviarlo all’INPS al fine di compiere correttamente questo adempimento e vedere riconosciuti i propri diritti.

Vedremo, infine, quali sono le tempistiche previste dalla normativa italiana per completare la pratica, senza incorrere in disguidi e 

conseguenti problemi.

Cos’è il certificato di malattia?

Se un lavoratore dipendente si ammala, può far valere il proprio diritto di assentarsi dal lavoro, senza rischiare il licenziamento, e al contempo ottenere, per i giorni di assenza, un’indennità a carico dell’INPS: l’indennità di malattia, appunto.

Al fine di esercitare correttamente questo diritto è necessario un documento specifico che attesti le effettive condizioni di salute del lavoratore: il certificato di malattia.

Si tratta di un documento ufficiale del Servizio Sanitario Nazionale che illustra le condizioni che portano all’effettiva temporanea impossibilità di svolgere le proprie mansioni lavorative.

Nel documento vengono indicate le seguenti informazioni:

  • dati anagrafici e codice fiscale della lavoratrice o del lavoratore;
  • indirizzo di residenza o domicilio del lavoratore, che servono in caso di visita fiscale (una visita medica a domicilio volta a verificare le effettive condizioni del lavoratore in malattia);
  • data di rilascio del certificato;
  • diagnosi, dunque di cosa soffre il soggetto interessato;
  • data di inizio del periodo di malattia e la sua durata.

Il certificato deve essere redatto dal medico curante a seguito di una visita che conduca, appunto, a formulare diagnosi e prognosi, cioè a quantificare il tempo di recupero dalla condizione di malattia.

Dopo la visita, vengono prodotti due documenti:

  • il già citato certificato di malattia, contenente le informazioni complete, e destinato all’INPS;
  • l’attestato di malattia, documento “parziale” in cui è indicata la sola prognosi, durata della malattia, ma non la diagnosi, al fine di tutelare la privacy del lavoratore.

Quest’ultimo documento viene trasmesso al datore di lavoro.

Come si fa a inviare il certificato di malattia all’INPS?

La circolare 4/2011 del Dipartimento della funzione pubblica e del Dipartimento della digitalizzazione della Pubblica amministrazione e dell’innovazione tecnologica e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sancisce l’obbligo per i datori di lavoro privati di utilizzare i servizi messi a disposizione da INPS per la ricezione o visualizzazione degli attestati di malattia.

Dunque, a partire dal 2011 il certificato di malattia deve essere trasmesso direttamente online.

All’adempimento è tenuto il medico che ha eseguito la visita e prodotto il documento; il lavoratore deve semplicemente farsi visitare e richiedere al medico di produrre e inviare il documento.

Come detto, il certificato di malattia viene inviato direttamente all’INPS, mentre il datore di lavoro:

  • riceve l’attestato di malattia tramite posta elettronica certificata (PEC);
  • in alternativa può reperirlo direttamente attraverso il portale dell’INPS.

Per la ricerca degli attestati, il datore di lavoro può richiedere il Protocollo Unico Certificato (PUC), cioè il numero di protocollo identificativo del certificato medico, utile per trovare e scaricare il certificato di malattia dalla sezione dedicata sul sito dell’INPS. Il PUC si può ottenere:

  • attraverso i servizi online dell’INPS;
  • richiedendolo al medico che ha inviato il certificato. 

L’obbligo di certificato telematico riguarda tutti i lavoratori del settore privato e gran parte di quelli del settore pubblico. Fanno eccezione i dipendenti pubblici delle Forze Armate, dei Corpi militari dello Stato e del Corpo dei Vigili del Fuoco, che possono ancora utilizzare quello in formato cartaceo.

In quali casi viene rilasciato il certificato di malattia cartaceo?

Oltre alle categorie di lavoratori già citate, che hanno diritto a utilizzare ancora il certificato di malattia cartaceo, esistono anche dei casi specifici in cui la trasmissione online risulta tecnicamente inapplicabile e sono individuati dal messaggio 9197/2011 dell’INPS.

Nel dettaglio, è possibile utilizzare il certificato cartaceo in caso di:

  • ricovero ospedaliero, caso in cui non avviene la trasmissione telematica (tranne che per i day hospital), dunque viene emessa una versione cartacea;
  • certificato emesso da medici privati non abilitati alla trasmissione telematica, che per ovvi motivi rilasciano il documento cartaceo;
  • problemi tecnici, dunque situazioni che possono capitare ad esempio se non funziona la connessione, e che costringono il medico a rilasciare il documento fisico.

Una volta ottenuto il documento, il lavoratore o la lavoratrice è tenuto/a a inviarlo all’INPS e al datore di lavoro a mezzo raccomandata A/R; per farlo ha due giorni di tempo dalla data di rilascio del certificato. 

Questa tempistica vale per il settore privato, mentre negli altri casi occorre fare riferimento a quanto previsto dal proprio contratto di lavoro.

Quanto tempo ho per presentare il certificato di malattia?

Il certificato di malattia telematico deve essere anch’esso trasmesso entro due giorni dalla data di rilascio, salvo alcune gravi eccezioni, come i già citati problemi tecnici.  

Se la data di fine della malattia coincide con un giorno festivo, il termine viene prorogato automaticamente al primo giorno seguente non festivo.

Cosa succede in caso di ritardo nell’invio del certificato di malattia?

In caso di ritardo nell’invio, il lavoratore corre il rischio di perdere il diritto all’indennità INPS, dunque a perdere la retribuzione riconosciuta in caso di malattia. 

Tuttavia, può documentare le circostanze che hanno condotto al ritardo, quali per esempio condizioni psico-fisiche che hanno comportato un lungo ricovero e l’impossibilità di essere supportati nell’espletamento delle pratiche burocratiche (si pensi alle persone sole che non possono contare su una rete familiare attiva).

Se il ritardo è opportunamente documentato, il lavoratore mantiene il proprio diritto all’indennità.

Come cambiare l’indirizzo per la visita fiscale

Nel caso in cui la persona ammalata debba spostarsi fisicamente, ad esempio dalla propria residenza a un domicilio presso cui essere opportunamente assistito, come è possibile comunicare la variazione dell’indirizzo presso il quale dovrà presentarsi il medico per un’eventuale visita fiscale?

A questo scopo l’INPS offre il servizio Sportello per il cittadino per le visite mediche di controllo, dedicato alla comunicazione, da parte delle lavoratrici e dei lavoratori dei settori privato o pubblico, della variazione dell’indirizzo di reperibilità rispetto a quello indicato nel certificato di malattia.

Per accedere al servizio online bisogna prima effettuare l’autenticazione tramite una delle modalità disponibili per l’utilizzo dei servizi telematici INPS (credenziali SPID, CIE o CNS).

Una volta autenticati, è possibile:

  • selezionare un certificato di malattia in corso di prognosi e di comunicare un diverso indirizzo di reperibilità, rispetto a quello presente nel certificato;
  • consultare di tutti gli indirizzi di reperibilità comunicati in precedenza;
  • selezionare una visita medica di controllo per visualizzarne il dettaglio e i verbali disponibili;
  • consultare lo storico delle visite mediche di controllo ricevute.

A tal proposito, l’INPS ricorda che:

“Questo servizio non sostituisce in alcun modo gli obblighi contrattuali in merito alle comunicazioni di cambio reperibilità dei lavoratori nei confronti dei datori di lavoro.”

Conclusioni

Ricapitolando, per ottenere il certificato di malattia è necessario farsi visitare tempestivamente dal medico curante e accertarsi che quest’ultimo proceda con l’invio telematico

Se non ci sono particolari intoppi tecnici o la necessità di un ricovero, la procedura risulta essere semplice e veloce, garantendo l’intero espletamento degli obblighi informativi al fine dell’attivazione dell’indennità di malattia.

Per approfondire, invitiamo a leggere anche il nostro articolo Come funziona l’indennità di malattia INPS.

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