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Cosa prevede il nuovo taglio del cuneo fiscale?

Categoria: Normative
Mag 17, 2023
Redazione
Cosa prevede il nuovo taglio del cuneo fiscale

Lo scorso 1° maggio 2023 il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro. Tra le novità annunciate anche un taglio del cuneo fiscale, ovvero la differenza tra il costo sostenuto dal datore di lavoro per il pagamento dello stipendio e il netto in busta paga ricevuto dalla lavoratrice o dal lavoratore. 

Per approfondire questo tema, invitiamo a leggere il nostro articolo Cos’è il cuneo fiscale e perché se ne parla sempre?

Cosa prevede questo taglio del cuneo fiscale e quali sono i dettagli della misura annunciata dal Governo? Approfondiamo insieme. 

Taglio del cuneo fiscale: quali novità?

Quali sono le novità introdotte dal Governo? Iniziamo col dire che la riduzione del cuneo fiscale annunciata è relativa alla sola parte contributiva del costo del lavoro

Cosa vuol dire? Per cuneo fiscale si intende la somma delle imposte che impattano sul costo del lavoro, che possiamo dividere in tre parti

  • imposte dirette, quindi l’Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), l’Ires (Imposta sul Reddito delle Società) e l’Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive);
  • imposte indirette, per esempio l’IVA;
  • contributi previdenziali

Come accennato, il testo presentato interviene con misure volte a ridurre il cuneo fiscale per la parte contributiva, nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti con redditi fino a 35.000 euro lordi annui

Nuovo taglio del nucleo fiscale: i dettagli

La misura annunciata prevede un taglio del cuneo contributivo di 4 punti percentuali, pari a circa 4 miliardi di euro, che si somma a quello già introdotto nella precedente Legge di Bilancio.

Nel dettaglio si tratta di una riduzione totale di:

  • 6 punti percentuali, per chi ha redditi fino a 35.000 euro; 
  • 7 punti percentuali, per i redditi più bassi, fino a 25.000 euro. 

In termini pratici, questo taglio si traduce in aumenti in busta paga che possono arrivare sino a 100 euro al mese per le lavoratrici e i lavoratori con i redditi più bassi.

Conclusioni

Un sostegno economico di questo tipo è importante per le famiglie, in particolare in questo momento storico caratterizzato da crisi economica e inflazione in continuo aumento, ma è importante sottolineare la natura una tantum di questa operazione, che non è quindi strutturale e si applica solo al brevissimo periodo, nello specifico alla seconda metà dell’anno, a partire da luglio 2023.

CGIL, CISL e UIL sono impegnate in iniziative di mobilitazione per chiedere politiche a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori, compresa la riforma del sistema fiscale in modo progressivo, tale da rendere strutturale una minore pressione sulle buste paga; richiesta che auspicano venga introdotta con la prossima Legge di Bilancio.

ENFEA è l’ente bilaterale costituito da CONFAPI e CGIL, CISL e UIL a cui aderiscono le imprese che applicano i CCNL UNIGEC/UNIMATICA, UNIONCHIMICA, UNITAL, CONFAPI ANIEM, UNIONTESSILE e UNIONALIMENTARI.

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