Oggigiorno siamo soliti utilizzare i termini salario e stipendio come sinonimi, per indicare la retribuzione ricevuta mensilmente in busta paga da lavoratrici e lavoratori dipendenti.
In effetti, non è un errore usare l’una o l’altra parola come interscambiabili, eppure salario e stipendio non sono, tecnicamente, la medesima cosa.
Vediamo insieme, quindi, qual è la differenza tra salario e stipendio, anche se è ormai normale utilizzarli come termini equivalenti.
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Salario e stipendio: definizione
Come accennato, i termini salario e stipendio indicano due cose differenti, seppur sempre in riferimento alla retribuzione da lavoro dipendente.
Riportiamo, di seguito, la definizione fornita dalla Treccani:
“Con il termine salario, normalmente, si indica la remunerazione del lavoro dipendente operaio (i cosiddetti colletti blu); con il termine stipendio si indica la retribuzione sempre del lavoro dipendente, però di natura impiegatizia o funzionariale (i cosiddetti colletti bianchi).”
Quindi, salario e stipendio indicano quanto riceve in busta paga il lavoratore o la lavoratrice dipendente, ma nel primo caso ci si riferisce agli operai, mentre nel secondo agli impiegati, quadri o dirigenti, che nel gergo vengono definiti rispettivamente colletti blu e colletti bianchi.
Liberi professionisti e freelance, invece, ricevono una parcella o un onorario, visto che non è previsto un rapporto di lavoro subordinato tra le due parti.
Retribuzione su base mensile o oraria
Un’altra differenza tra salario e stipendio riguarda la modalità di calcolo dell’importo pagato al/alla dipendente.
In effetti, mentre lo stipendio si riferisce alla paga su base mensile, comprendente anche i giorni di riposo, il salario si calcola su base oraria, con esclusione dei giorni di riposo.
Va detto, comunque, che oggi questa distinzione è stata quasi interamente superata dai vari CCNL e contratti aziendali.
Il salario e l’antica Roma
Come molti sanno, il termine salario ha una storia antica. La parola, infatti, deriva dal latino “salarium”, che tradotto in italiano significa “razione di sale”, e si applica al concetto di retribuzione perché, nell’antica Roma, ai soldati veniva fornita, come integrazione della loro paga, proprio una razione di sale.
In effetti, a quell’epoca il sale era una risorsa preziosa e di difficile reperimento. Con il tempo, però, la razione materiale di sale fu sostituita con un corrispettivo economico sufficiente a coprire il costo per acquistarlo da parte del soldato, trasformandosi in una vera e propria retribuzione.