La pandemia ha cambiato gli equilibri e le abitudini di milioni di lavoratori, che hanno dovuto ricorrere a soluzioni alternative, ad esempio lo smart working, come misura di prevenzione del contagio.
Le nuove dinamiche sono state spesso apprezzate da lavoratrici, lavoratori e imprese, al punto da decidere, in molti casi, di prorogare il ricorso al lavoro agile anche in seguito allo stabilizzarsi della situazione epidemiologica.
In che modo questa evoluzione, forzata all’inizio dall’emergenza sanitaria, ha cambiato i desideri dei lavoratori per il prossimo futuro?
A questa domanda ha provato a rispondere l’agenzia per il lavoro Manpower, attraverso un’indagine condotta in collaborazione con Thrive Global, azienda fondata e guidata da Arianna Huffington, nota per aver creato e lanciato l’Huffington Post.
Vediamo cosa è emerso da questo studio, che è possibile consultare integralmente qui.
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Conciliare carriera e benessere
Obiettivo dell’indagine condotta da Manpower è rispondere alla domanda “Cosa significa avere successo sul lavoro?”.
Per farlo, il gruppo multinazionale, in collaborazione con Thrive, ha ricercato e analizzato le risposte di oltre 5.000 lavoratori dipendenti, nonché di persone in cerca di lavoro, in cinque Paesi:
- Australia;
- Francia;
- Italia;
- Regno Unito;
- Stati Uniti.
Gli intervistati hanno fornito risposte che vanno in una direzione precisa. Per loro, infatti, avere successo nel lavoro consiste nel conciliare la crescita professionale e la carriera con il benessere e la qualità della vita, quello che comunemente viene definito con l’espressione inglese work life balance.
Vediamo come raggiungere questo obiettivo, stando ai dati raccolti nell’indagine.
1. Flessibilità
Il primo punto elencato riguarda la necessità di spingere in misura sempre crescente il ricorso alla flessibilità nel lavoro.
Come accennato nell’introduzione, il lavoro ibrido e remoto ha aperto la strada a una maggiore flessibilità per molti lavoratori, e il loro desiderio è di proseguire in tal senso.
Ecco, nel dettaglio, i dati emersi dall’indagine:
- il 64% degli intervistati desidera passare a una settimana lavorativa di quattro giorni (orario ridotto, pieno impegno, piena retribuzione);
- il 45% vuole scegliere l’ora di inizio e di fine;
- il 35% vuole scegliere dove lavorare (luogo di lavoro o casa), in base alle proprie esigenze quotidiane;
- il 18% si dichiara disposto a lavorare solo quattro giorni a settimana a fronte di una retribuzione inferiore, al fine di ottenere un migliore equilibrio lavoro-vita personale.
2. Leadership
Essendo cambiate le aspettative dei lavoratori su ciò che desiderano dal loro lavoro e dalle loro vite, i leader aziendali devono provare a creare posti di lavoro caratterizzati da:
- maggiore flessibilità;
- autonomia;
- supporto per il benessere fisico e mentale;
- fiducia;
- coaching;
- sviluppo.
Cosa chiedono gli intervistati da Manpower?
- il 79% desidera lavorare in un team a loro gradito e nel quale si ha fiducia;
- il 74% chiede la presenza di un manager di supporto;
- il 71% desidera lavorare con un leader di fiducia.
3. Esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori
Donne e uomini hanno affrontato sfide diverse durante la Pandemia e le loro esigenze specifiche nei confronti dei datori di lavoro continuano a evolversi.
Questo si evince anche dai dati dell’indagine Manpower:
- l’82% delle donne e il 77% degli uomini vogliono lavorare con colleghi di cui si fidano;
- il 77% delle donne e il 71% degli uomini vogliono avere un manager di supporto;
- il 73% delle donne e il 69% degli uomini vogliono svolgere un lavoro significativo, di un certo rilievo;
- il 69% delle donne e il 65% degli uomini vogliono lavorare per organizzazioni che condividono i propri valori;
- il 60% delle donne e il 54% degli uomini vogliono gestire meglio il proprio benessere mentale.
4. Famiglia
Se è vero che i lavoratori vogliono conciliare meglio la vita professionale con quella personale e familiare, ne consegue che la famiglia ricopra un ruolo centrale per il futuro aziendale.
Secondo l’indagine, i genitori che lavorano vogliono:
- maggiori risorse per il benessere fisico, nello specifico il 56% richiede accesso a risorse per il fitness e il 54% la presenza di opzioni alimentari più sane sul lavoro;
- maggiori possibilità di acquisire nuove competenze, nella misura del 73% sul luogo di lavoro e del 26% a casa;
- il 75% desidera maggiori possibilità di avanzamento di carriera, mentre il 74% chiede di svolgere mansioni più rilevanti;
- maggiore sostegno all’assistenza, nella misura del 55% per l’assistenza all’infanzia e del 52% per quella ai parenti anziani non autosufficienti.
5. Benessere mentale
Dalle risposte degli intervistati emerge in modo chiaro la necessità di attivare politiche aziendali destinate alla riduzione del rischio di “burnout”, ovvero una condizione di stress cronico e persistente, associato al contesto lavorativo.
La pandemia ha spostato la salute mentale in cima all’agenda di ogni azienda.
Le lavoratrici e i lavoratori ora desiderano che i datori di lavoro sostengano il loro benessere mentale, per ridurre un carico di stress che ha toccato picchi molto elevati durante i primi mesi di restrizioni per poi ridursi, attestandosi però sempre in range alti.
L’Ente Bilaterale Enfea è consapevole delle esigenze di lavoratrici, lavoratori e datori di lavoro, in continua evoluzione con lo scenario contemporaneo, ed è per questo che, al fine di fornire loro sempre un supporto concreto, eroga prestazioni sotto forma di contributi economici.
Per maggiori informazioni sulle prestazioni e su come richiederle, si invita a consultare il sito www.enfea.it.