EnfeaNews

 Il portale informativo della Piccola e Media Impresa

Work life balance: l’equilibrio tra lavoro e vita privata

Categoria: Lavoro
Mag 4, 2023
Redazione
Work life balance: l'equilibrio tra lavoro e vita privata

Negli ultimi anni, il tema dell’equilibrio tra lavoro e vita privata, anche noto con l’espressione inglese “Work life balance”, è diventato sempre più importante, anche come conseguenza dei cambiamenti imposti, o accelerati, dalla pandemia da COVID-19.

L’aumento dello smart working e del lavoro da casa, ad esempio, ha fatto emergere due aspetti: da un lato, l’esigenza da parte di lavoratori e lavoratrici di dedicare più tempo alla propria vita privata, agli affetti, ai figli, agli hobby; dall’altro la difficoltà a separare in maniera netta il tempo del lavoro da quello personale, acuita dalla reperibilità perenne. 

Non a caso il tema del work life balance si presenta spesso, e con maggiore frequenza oggi, insieme a quello del diritto alla disconnessione, e viene indicato come uno dei principali motivi che spinge a cambiare lavoro

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire perché è così importante e sentita la ricerca di un maggior equilibrio tra vita privata e vita lavorativa.

Perché è importante il work-life balance?

Il work-life balance è importante per diverse ragioni. Innanzitutto, aiuta a ridurre lo stress e l’ansia che derivano da una vita troppo frenetica e impegnativa. 

In secondo luogo, permette di avere più tempo ed energie per dedicarsi alla propria famiglia, agli amici, agli hobby e alle passioni

Infine, favorisce la produttività e la creatività sul lavoro, poiché una persona che ha un buon equilibrio tra lavoro e vita privata è più felice, motivata e concentrata.

Il ruolo delle ore di lavoro settimanali

Un elemento centrale nella ricerca dell’equilibrio tra lavoro e vita privata è costituito, senza dubbio, dalla durata della settimana lavorativa, ovvero quante ore si trascorrono al lavoro

Secondo il rapporto Working time and work-life balance around the world pubblicato dalla International Labour Organization (ILO), a livello globale oltre un terzo di tutti i lavoratori lavora regolarmente più di 48 ore settimanali, con effetti negativi in termini proprio di work life balance. 

Ecco perché, in diversi Paesi, si stanno sperimentando le settimane di lavoro più brevi, ad esempio di 4 giorni, per capire se questa riduzione può tradursi in una migliore qualità della vita ma anche in un aumento della produttività

Nel rapporto si sottolinea anche un altro aspetto, decisamente interessante. Non è solo il numero di ore lavorate a settimana a minacciare o a ostacolare l’equilibrio tra lavoro e vita privata, ma anche la discrasia tra le attese e la realtà

Cosa vuol dire? Che lavorare più ore di quanto previsto o desiderato incide nettamente sulla qualità della vita di lavoratori e lavoratrici.

La situazione in Italia

Secondo il Better Life Index elaborato dalla OECD, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, in Italia solo il 3% dei dipendenti ha orari di lavoro retribuito molto lunghi, una percentuale molto inferiore rispetto alla media OCSE del 10%.

Queste medie nel nostro Paese risentono del fenomeno del part time involontario, di orari ridotti in molti settori a prevalenza femminile che ovviamente rendano le medie difficilmente confrontabili con altri Paesi dove questi fenomeni sono meno frequenti. Confrontando valori omogenei forse il nostro Paese avrebbe orari molto lunghi in alcuni settori (logistica, edilizia, etc.) e orari molto brevi in altri (mense, servizi, etc.), con probabilità saremmo al di sopra della media OCSE.

I dati forniti dalla OECD evidenziano, inoltre, che nel nostro Paese le lavoratrici e i lavoratori a tempo pieno dedicano in media il 69% della loro giornata, ovvero 16,5 ore, alla cura personale (mangiare, dormire, ecc.) e al tempo libero (socializzare con amici e familiari, hobby, giochi, utilizzo di computer e televisione, ecc.), più della media OCSE pari a 15 ore.

Questi due dati offrono una fotografia positiva dell’Italia, in cui l’equilibrio tra lavoro e vita privata sembra meglio bilanciato rispetto ad altri Paesi.

Infographic: The Countries With the Best Work-Life Balance | Statista

Questo scenario appare tuttavia molto diverso da quello percepito dagli italiani, soprattutto dalle fasce di età più giovani, dai 40 anni in giù, costretti a vivere e sopravvivere in un mercato del lavoro fortemente influenzato da irregolarità, precariato, orari frenetici e retribuzioni basse.

Basti pensare al fatto che, secondo i dati Eurostat, lo stipendio annuale medio italiano è infatti più basso rispetto a quello della media dei Paesi dell’Eurozona, rispettivamente € 29.951 e € 33.511.

stipendio annuale medio italiano

Il lavoro è cambiato

La Pandemia ha evidenziato, in maniera estesa e diffusa, come sia possibile – a determinate condizioni e prevalentemente nel settore dei servizi – lavorare con maggiore flessibilità di orari e di luogo fisico nel quale svolgere le proprie mansioni, senza per questo compromettere il risultato finale

Anzi, in molti casi queste nuove dinamiche hanno giovato alla produttività, comportando anche una riduzione dei costi vivi che le aziende e i lavoratori devono sostenere (affitto, utenze, consumi, trasporti, ecc…).  

Di conseguenza, le nuove generazioni sono alla ricerca di nuove modalità di lavoro, più agili, ibride, orientate agli obiettivi e non al numero di ore settimanali previste dal proprio contratto. 

L’altro lato della medaglia, però, consiste nel fatto che questa maggiore flessibilità del lavoro ha invaso la vita privata, sovrapponendosi a essa, con danni psicologici, emotivi e relazionali palesi. 

Ecco perché, come accennato prima, per raggiungere un buon equilibrio tra vita lavorativa e vita privata è necessario garantire il diritto alla disconnessione, così come è importante prevedere periodi di lavoro in presenza alternati a periodi di lavoro agile per non perdere la socialità e la relazione fra colleghi.

Solo in questo modo sarà possibile lavorare in modo più agile, centrare gli obiettivi aziendali e ottenere un migliore work life balance.

ENFEA è l’ente bilaterale costituito da CONFAPI e CGIL, CISL e UIL a cui aderiscono le imprese che applicano i CCNL UNIGEC/UNIMATICA, UNIONCHIMICA, UNITAL, CONFAPI ANIEM, UNIONTESSILE e UNIONALIMENTARI.

Scopri le prestazioni che Enfea ha pensato per le imprese e per i lavoratori della pmi!