Nell’articolo dedicato al welfare contrattuale abbiamo elencato alcuni dei servizi che rientrano in questa definizione, tra cui la pensione complementare, la sanità integrativa e la formazione continua in azienda.
In merito a quest’ultima è utile sottolineare il ruolo dei cosiddetti Fondi Paritetici Interprofessionali, organismi di natura associativa promossi dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni datoriali, finalizzati alla promozione di attività di formazione rivolte ai lavoratori.
Questi Enti sono autorizzati dallo Stato – tramite la Legge 388/2000 – a raccogliere quanto versato dalle imprese all’INPS, e che quest’ultima fa confluire nei Fondi stessi, nella misura dello 0,30% dei contributi.
Per quanto concerne i settori di interesse dell’Ente bilaterale Enfea, il fondo interprofessionale di riferimento è FAPI – Fondo Formazione Piccole Medie Imprese.
Vediamo insieme cos’è il Fondo FAPI, come aderire e come vengono gestiti i contributi da destinare alla formazione continua in azienda.
Indice dei contenuti
Cos’è il Fondo FAPI – Fondo Formazione Piccole Medie Imprese
FAPI – Fondo Formazione PMI è un fondo interprofessionale istituito congiuntamente da CONFAPI, CGIL, CISL e UIL per promuovere lo sviluppo della formazione continua per le PMI come strumento di competitività aziendale e sicurezza occupazionale dei lavoratori.
Come tutti i fondi interprofessionali, FAPI percepisce lo 0,30% dei contributi mensili dell’azienda all’INPS versati a loro volta da quest’ultima ai fondi a cui l’azienda è aderente.
FAPI utilizza queste risorse per finanziare attività di formazione per i dipendenti delle aziende associate e, dal 2019 ad oggi, ha finanziato attività per oltre 52 Milioni di euro, al netto delle riserve utilizzate per finanziare tutti i piani in overbooking, per l’accrescimento delle competenze delle Piccole e Medie Industrie, soprattutto in un periodo di difficoltà che il COVID-19 ha causato a tutto il sistema produttivo italiano.
Chi può aderire al Fondo FAPI e come?
Le Piccole e Medie Imprese possono decidere di aderire liberamente al Fondo FAPI, a prescindere dal tipo di azienda, dal settore di appartenenza e dal periodo dell’anno.
L’adesione non comporta nessun costo aggiuntivo per l’impresa, è sufficiente dedicare – nelle modalità che vedremo tra un attimo – di destinare il contributo dello 0,30% che l’INPS versa ai Fondi interprofessionali al Fondo FAPI.
Come aderire? Le procedure sono essenzialmente 2:
- se l’impresa non è aderente a nessun Fondo Interprofessionale: attraverso il flusso UNIEMENS, è sufficiente indicare il codice identificativo FAPI seguendo questo percorso “FondoInterprof -> Adesione” e inserire il numero dei dipendenti interessati all’obbligo contributivo, tenendo in conto solo quadri, impiegati e operai;
- se l’impresa è aderente a un altro Fondo Interprofessionale: sempre nel flusso UNIEMENS si deve accedere alla sezione “DenunciaAziendale”, seguire il percorso “FondoInterprof -> Revoca”, selezionare il codice REVO e indicare, nella stessa denuncia, il codice a quattro cifre FAPI come indicato al punto 1.
Per maggiori dettagli, invitiamo a consultare le FAQ sul sito FAPI, qui.
Come verificare l’adesione al Fondo FAPI
Il lavoratore può verificare se la propria azienda ha aderito o meno ad un fondo interprofessionale come FAPI?
Sì, può farlo senza grosse difficoltà, semplicemente accedendo alla propria area personale sul sito dell’INPS, nel Cassetto Previdenziale, nella sezione “Fondi Interprofessionali”.
Qui è riportata l’indicazione dell’eventuale fondo di appartenenza e da quanto tempo l’azienda ha aderito.
La formazione finanziata dal Fondo FAPI
Come ricordato dal direttore del Fondo FAPI in una recente intervista, in Italia l’80% delle Grandi imprese ricorre ogni anno alla formazione continua, mentre per le nostre piccole e medie imprese si registra invece un ritardo nell’accesso alla formazione e nell’utilizzo dei fondi paritetici.
La percentuale si abbassa al 60% per le aziende definite Medie, ovvero con più di 50 dipendenti, fino a scendere al 30% per quelle piccole, ovvero con meno di 49 dipendenti.
L’impegno di FAPI è quello di diffondere il più possibile la cultura della formazione continua in azienda sfruttando le risorse disponibili.
Come vengono finanziati i percorsi di formazione
Le risorse raccolte dal Fondo FAPI vengono utilizzate per finanziarie le attività formative dei lavoratori e delle lavoratrici delle imprese aderenti.
Il finanziamento dei percorsi di formazione può avvenire in 3 modalità:
- Avvisi Generalisti: pubblicati a cadenze periodiche per venire incontro alle esigenze di programmazione dell’attività formativa da parte delle imprese, consentono di finanziare tutte le aziende (piccole, medie e grandi) sulla base delle effettive esigenze formative a prescindere da quanto versato al Fondo. Gli Avvisi Generalisti possono essere anche di tipo tematico;
- Sportello Impresa: si tratta di uno strumento agile e adatto alle esigenze più immediate sia delle piccole imprese che delle aziende di maggiori dimensioni. Dispone di due linee di finanziamento, una dedicata alle microimprese e alle piccole imprese e l’altra dedicata alle medie e grandi aziende. Gli sportelli vengono finanziati più volte all’anno;
- Piani Quadro: con questo strumento il fondo cerca di rispondere alle esigenze di gruppi di imprese che si aggregano per settore, filiera o territorio. Le imprese si uniscono creando un “Aggregatore” e presentano domanda di finanziamento. Nel corso dell’anno formativo l’aggregatore presenterà poi di volta in volta i singoli progetti esecutivi per tutte o parte delle aziende aggregate, secondo le esigenze delle aziende stesse.
Per maggiori informazioni, consultare il sito www.fondopmi.com.