Introdotto nel dicembre del 2016 con la legge 11 dicembre n. 232, il bonus asilo nido è una misura di sostegno al reddito che, in questi anni, ha registrato un numero sempre maggiore di adesioni, triplicando le domande dal 2016 al 2020, secondo i dati forniti dall’INPS.

L’asilo nido è un servizio di estrema importanza, anche per incentivare e sostenere l’occupazione femminile, non a caso il PNRR prevede l’investimento di circa 4,6 mld di Euro per il potenziamento della rete di strutture disponibili sul territorio nazionale, con la creazione (nelle intenzioni) di 152.000 posti per bambini nella fascia di età 0-3 anni.
Inizialmente si ipotizzava un suo inglobamento all’interno dell’assegno universale unico, in vigore dal 1 gennaio 2022, ma al momento risulta ancora attivo. Come si legge sul sito INPS, infatti, le prestazioni sostituite dall’Assegno unico sono il Premio alla nascita (Bonus mamma domani), l’Assegno di natalità (Bonus bebè), gli ANF e le detrazioni per i figli a carico al di sotto dei 21 anni. Rimarrà invece vigente il bonus nido. Per il 2021, in ogni caso, il termine ultimo per fare domanda scade il 31 dicembre.
Vediamo, quindi, come funziona il bonus asilo nido dell’INPS e come richiederlo.
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Cos’è il bonus asilo nido
Il bonus asilo nido erogato dall’INPS è, come già accennato, una misura di sostegno che consiste in un bonus per la copertura delle spese per l’asilo nido o in un contributo per il supporto presso la propria abitazione, in caso di bambini impossibilitati a frequentare l’asilo perché affetti da gravi patologie.
Cosa vuol dire? Nel caso in cui il bambino, come certificato dal pediatra, presentasse patologie o condizioni di salute incompatibili con l’ambiente dell’asilo nido, i genitori possono ricevere comunque un contributo per sostenere le spese di supporto svolto da un professionista direttamente a domicilio.
Sono esclusi dal contributo servizi integrativi come ad esempio ludoteche, spazi gioco, pre-scuola, etc.
A chi è rivolto il bonus asilo nido
Il bonus è rivolto ai genitori di figli nati, adottati o affidati, fino ai tre anni d’età. Più precisamente, a richiedere il bonus deve essere il genitore che sostiene la spesa per il pagamento della retta dell’asilo nido o del supporto domiciliare. Infatti, se i due genitori alternassero il pagamento, dovrebbero fare due differenti domande di bonus.
Il soggetto richiedente deve essere in possesso della cittadinanza italiana, europea o di regolare permesso di soggiorno, e deve risiedere in Italia con il bambino che frequenta l’asilo o usufruisce del supporto presso l’abitazione.
In caso di più figli, è necessario effettuare più domande separate, una per ciascun bambino.
Importo del contributo
Alla sua approvazione era previsto un contributo economico massimo pari a 1.000 euro, ma con la legge 27 dicembre 2019 n. 160 è stato elevato l’importo del bonus asilo nido fino a un massimo di 3.000 euro.
Gli importi sono commisurati ai valori dell’ISEE, più precisamente dell’ISEE minorenni, secondo questo schema:
- ISEE fino a 25.000 euro: budget annuo 3.000 euro;
- ISEE da 25.001 euro fino a 40.000 euro: budget annuo 2.500 euro;
- ISEE da 40.001 euro: budget annuo 1.500 euro.
Il bonus viene erogato anche in assenza di ISEE in corso di validità, ma in questo caso si calcola l’importo annuo minimo di € 1.500.
Come presentare la domanda
La domanda per l’erogazione del bonus asilo nido dell’INPS può essere inviata tramite l’apposito servizio telematico o recandosi presso un Patronato.
La domanda va presentata entro il 31 dicembre 2021, specificando il tipo di supporto richiesto, ovvero contributo asilo nido o supporto domiciliare.
Il genitore richiedente dovrà specificare nella domanda se l’asilo nido frequentato dal minore sia pubblico o privato autorizzato e indicare, in tal caso, oltre alla denominazione e al codice fiscale della struttura, anche gli estremi del provvedimento autorizzativo.
Inoltre, è necessario allegare le fatture ricevute a fronte del pagamento delle rette mensili dell’asilo e una prova dell’avvenuto pagamento (ricevuta bonifico, bollettino, ecc…).
Contributo spese per l’utilizzo dei servizi per l’infanzia (Asilo nido/Baby sitter) Enfea
L’Ente bilaterale Enfea offre ai lavoratori interessati un contributo per le spese di asilo nido e baby sitter.
Per quanto riguarda l’asilo nido, è necessario presentare la seguente documentazione da allegare alla domanda (qui il modulo), che deve pervenire entro l’anno scolastico di iscrizione:
- attestato di iscrizione/frequenza all’anno scolastico in corso al momento della presentazione della domanda rilasciato dall’asilo nido a cui risulta iscritto il/la figlio/a;
- copia del pagamento dell’ultima retta;
In alternativa all’asilo nido, si può richiedere il contributo per il servizio di baby sitting, presentando la seguente documentazione:
- copia della lettera di assunzione della collaboratrice/collaboratore domestico. Si richiede, nello specifico, la sussistenza di un regolare rapporto di lavoro in corso, anche part-time, di durata di almeno 6 mesi nel corso dell’anno solare, con un orario non inferiore a 25 ore settimanali, con una/un collaboratrice/ore per la custodia e l’assistenza al proprio figlio/i in alternativa all’asilo nido/scuola materna;
- prospetto retribuzione del mese precedente;
- attestazione versamento contributi.
La misura del contributo è pari a 500,00 euro (cinquecento/00)/anno per figlio.
Il titolo a prestazione si intende per singola persona fisica: nel caso di un figlio con entrambi i genitori dipendenti da impresa aderente a Enfea, la richiesta di prestazione può essere presentata da uno solo dei due genitori.