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Cosa prevedono le nuove linee guida sullo smart working

Categoria: Lavoro
Nov 22, 2021
Redazione
Cosa prevedono le nuove linee guida sullo smart working

La Pandemia ha avuto un impatto molto forte sulle vite di tutti, cambiando anche il nostro modo di lavorare, favorendo la diffusione di quello che è stato definito (spesso impropriamente) smart working, inizialmente imposto dalle esigenze sanitarie e, in seguito, conservato in parte per convinzione e in parte per assenza di linee guida precise

Il Ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, lo scorso 21 ottobre 2021 ha illustrato ai sindacati le nuove linee guida sullo smart working per i lavoratori della Pubblica Amministrazione, che anticipano ciò che sarà introdotto poi nei contratti di categoria ai quali si sta lavorando. 

Si tratta di uno step che segue di pochi giorni l’approvazione del cosiddetto Decreto Rientro, che ha fissato le modalità di rientro al lavoro in presenza, ritenuto dal Governo la strada maestra, che non può, però, mettere del tutto nel cassetto l’esperienza del lavoro agile, ormai ampiamente diffusa e in parte digerita dai lavoratori e dalle imprese.

L’obiettivo, dichiarato dal Ministro già a marzo, è giungere a una regolazione dello smart working entro gli inizi del 2022.

Le nuove linee guida sullo smart working nel lavoro pubblico

Al momento, si tratta di un intervento volto a regolamentare il lavoro agile nel pubblico impiego per superare la gestione emergenziale e giungere a una fase post pandemica normata e strutturata. 

Ecco cosa prevedono le nuove linee guida: 

  • si deve fornire il lavoratore di idonea dotazione tecnologica;
  • per accedere alle applicazioni del proprio ente può essere utilizzata esclusivamente la connessione Internet fornita dal datore di lavoro;
  • se il dipendente ha un cellulare di servizio, è possibile inoltrare le chiamate dall’interno telefonico del proprio ufficio sul cellulare di lavoro;
  • l’amministrazione deve prevedere apposite modalità per consentire la raggiungibilità delle proprie applicazioni da remoto;
  • in nessun caso può essere utilizzata una utenza personale o domestica del dipendente per le ordinarie attività di servizio;
  • l’adesione al lavoro agile ha natura consensuale e volontaria ed è consentito a tutti i lavoratori;
  • l’amministrazione individua le attività che possono essere  effettuate in lavoro agile, fermo restando che sono esclusi i lavori in turno e quelli che richiedono l’utilizzo costante di strumentazioni non remotizzabili;
  • l’amministrazione nel dare accesso al lavoro agile ha cura di conciliare le esigenze di benessere e flessibilità dei lavoratori con gli obiettivi di miglioramento del servizio pubblico;
  • l’amministrazione avrà cura di facilitare l’accesso al lavoro agile ai lavoratori che si trovino in condizioni di particolare necessità, non coperti da altre misure;
  • la prestazione lavorativa in modalità agile è svolta senza un vincolo di orario nell’ambito delle ore massime di lavoro giornaliere e settimanali stabilite dai CCNL;
  • in ogni caso deve essere individuata una fascia di inoperabilità (disconnessione), nella quale il lavoratore non può erogare alcuna prestazione lavorativa;
  • nelle giornate in cui la prestazione lavorativa viene svolta in  modalità agile non è possibile effettuare lavoro straordinario, trasferte, lavoro disagiato, lavoro svolto in condizioni di rischio;
  • qualora lo svolgimento dell’attività lavorativa a distanza sia impedito o sensibilmente rallentato, il dipendente è tenuto a darne tempestiva informazione al proprio dirigente. Questi, qualora le suddette problematiche dovessero rendere temporaneamente impossibile o non sicura la prestazione lavorativa, può richiamare il dipendente a lavorare in presenza;
  • il lavoro da remoto può essere svolto in due forme, il telelavoro  domiciliare, che comporta la prestazione dell’attività lavorativa dal  domicilio del dipendente, e altre forme di lavoro a distanza, come il coworking o il lavoro decentrato da centri satellite. 

Come detto, queste linee guida si applicano solo ai lavoratori della Pubblica Amministrazione, pari a circa 3,2 milioni di soggetti.

Lo scorso 4 novembre la Camera ha approvato la mozione unitaria di maggioranza, recependo così sia tutte le condizionalità per il lavoro agile fissate nel decreto sul ritorno in presenza dal 15 ottobre, sia la piena autonomia organizzativa attribuita alle singole amministrazioni, che definiranno nei POLA PIAO (Piani Integrati di Attività e Organizzazione) le modalità operative per lo smart working

In arrivo nuove linee guida anche per il settore privato

Quando illustrato si riferisce, come specificato, alla sola pubblica amministrazione, ma si prevede un intervento imminente anche per il settore privato

Secondo quanto emerso in queste ultime settimane, e riportato da numerose testate nazionali, tra cui il Corriere della Sera, il Ministero del Lavoro, presieduto da Andrea Orlando, e i sindacati intendono giungere a un protocollo o legislazione quadro, nella quale inserire elementi quali: 

  • responsabilità del datore di lavoro;
  • potere organizzativo;
  • salute e sicurezza;
  • privacy e cyber-security;
  • diritto alla formazione;
  • libertà sindacali

L’accordo è da siglare entro il 31 dicembre per il settore privato, al fine di essere operativi già agli inizi del 2022.

L’obiettivo è creare un sistema meno rigido e, soprattutto, non più unilaterale, offrendo quindi al lavoratore la possibilità di scegliere se adottare o meno formule di lavoro agile, una maggiore flessibilità si riflette positivamente nel benessere organizzativo, superando così la gestione emergenziale e rendendo lo smart working una consuetudine

Un intervento non invasivo delle prerogative della contrattazione, e per assicurare il necessario sostegno al processo di definizione degli accordi da realizzarsi fra le parti sociali.

Il fatto che Parlamento e Governo – per le azioni avviate dal Ministero del Lavoro – si siano posti il tema di come intervenire nella legislazione oggi vigente per aggiornarla, superata la fase emergenziale, è elemento significativo.

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