EnfeaNews

 Il portale informativo della Piccola e Media Impresa

Cos’è il Codice ATECO (classificazione delle attività economiche)?

Categoria: Lavoro
Apr 30, 2025
Redazione
Ragazzo giovane al computer

I codici ATECO sono codici utilizzati per classificare le attività economiche in Italia, facilitando la raccolta di dati statistici e la gestione amministrativa e fiscale. 

Chiunque voglia aprire un’attività come libero professionista, lavoratore autonomo o titolare di un’impresa deve dotarsi di un codice ATECO, che serve a identificare in modo preciso il tipo di professione svolta e viene comunicato all’Agenzia delle Entrate e alla Camera di Commercio al momento dell’apertura dell’attività.

Lo si può pensare come una specie di “carta d’identità” professionale: ne approfondiremo le funzioni nei prossimi passaggi dell’articolo.

A partire dal 1° aprile 2025 è entrata in vigore la nuova classificazione ATECO 2025, che sostituisce l’attuale versione del 2007, aggiornata poi nel 2022. L’aggiornamento intende riflettere meglio l’evoluzione del sistema produttivo italiano, che punta ad allinearsi con la classificazione europea NACE Rev. 2.1

Le imprese e i liberi professionisti dovranno adottare i nuovi codici ATECO per tutti gli adempimenti di natura statistica, amministrativa e fiscale, verificando che l’assegnazione automatica del nuovo codice sia stata effettuata in modo corretto. 

Approfondiamo quali sono gli utilizzi del codice ATECO e i cambiamenti in vigore da aprile.

Cosa sono i codici ATECO e come sono composti?

I codici ATECO sono numeri che indicano in modo preciso il tipo di lavoro o attività economica svolta da un libero professionista o da un’azienda, come una sorta di “etichetta” con cui l’Agenzia delle Entrate capisce immediatamente l’attività economica del cittadino che gestisce un’impresa o un’attività autonoma.

Un ristoratore, un elettricista, un traduttore, ecc. avranno pertanto codici ATECO diversi, utili a fini fiscali, statistici, burocratici e amministrativi.

Ogni codice ATECO è composto da una serie di numeri (a volte anche lettere) organizzati in più livelli, come una specie di indirizzo che va dal generico al dettagliato. 

Ecco come funziona, prendendo ad esempio il codice ATECO C 20.59.40, che indica le attività di fabbricazione di prodotti chimici vari per uso industriale, inclusi i preparati antidetonanti e antigelo:

  1. Sezione: è indicata con una lettera (per esempio, “C” per attività manifatturiere).
  2. Divisione: le prime due cifre (“20”: Fabbricazione di prodotti chimici)
  3. Gruppo: tre cifre (quindi “20.5” diventa fabbricazione di prodotti chimici – altro).
  4. Classe: quattro cifre (“20.59” specifica fabbricazione di prodotti chimici n.c.a. (non classificati altrove).
  5. Categoria specifica: cinque cifre.
  6. Sottocategoria: sei cifre (“20.59.40”, che indica le attività di attività di fabbricazione di prodotti chimici vari per uso industriale, inclusi i preparati antidetonanti e antigelo).

Dove trovo il mio codice ATECO?

Il codice ATECO si può individuare consultando la visura camerale della propria impresa, disponibile attraverso il portale delle Camere di Commercio

In alternativa, si può utilizzare il servizio online dell’ISTAT per cercare il codice ATECO in base alla descrizione dell’attività.​ 

Dal sito è possibile individuare il codice dell’attività inserendo quest’ultima nel box di ricerca, oppure, al contrario, si può risalire all’attività immettendo un codice ATECO che non si conosce.

A cosa servono i codici ATECO?

I codici ATECO hanno alcune utili funzioni relative sia alla raccolta di dati statistici che a facilitare procedure amministrative e fiscali. Servono infatti a:

  • Rilevazioni statistiche: lISTAT e altri enti li usano per raccogliere dati utili sull’economia italiana e per monitorare l’andamento dei vari settori produttivi.
  • Adempimenti amministrativi: per il libero professionista o il gestore di un’azienda, i codici ATECO sono richiesti in molte pratiche burocratiche, come l’apertura della partita IVA o l’iscrizione al Registro delle Imprese.
  • Obblighi fiscali: i diversi codici ATECO influenzano il regime fiscale, i contributi previdenziali da versare e le aliquote IVA da applicare.
  • Accesso a incentivi e agevolazioni: molti bandi pubblici e bonus sono riservati solo a specifici codici ATECO, quindi condizionano l’accesso a fondi e contributi.

Si può avere più di un codice ATECO?

Sì, un’impresa può avere più di un codice ATECO se svolge attività diverse

È possibile associare più codici ATECO alla stessa impresa, purché ciascuno rappresenti un’attività effettivamente svolta.​

Cosa succede se si svolgono attività non previste dal proprio codice ATECO o se questo è sbagliato?

Se un’impresa svolge attività non previste dal proprio codice ATECO o se il codice è errato, è necessario procedere con la modifica del codice ATECO

Ciò può essere fatto tramite la Comunicazione Unica al Registro delle Imprese o utilizzando i modelli fiscali appropriati, come il modello AA7/10 per le società o il modello AA9/12 per le imprese individuali e i lavoratori autonomi.

Che cosa cambia da aprile 2025? 

A partire dal 1° aprile 2025, è entrata in vigore la nuova classificazione delle attività economiche ATECO 2025.

Questa revisione sostituisce la precedente versione ATECO 2007 aggiornata al 2022 e mira a riflettere meglio l’evoluzione del sistema produttivo italiano, allineandosi ai nuovi parametri stabiliti dai regolamenti europei. ​Si possono consultare tutti i documenti in merito alla transizione direttamente sul sito dell’ISTAT.

Oltre alla riclassificazione dei vecchi codici, alcune interessanti novità introdotte hanno a che fare con la creazione di oltre mille nuovi codici, pensati per classificare in modo più chiaro alcune attività economiche emergenti (per esempio, attività legate all’intelligenza artificiale e alla cybersecurity, al mestiere di influencer, all’economia digitale, alla bioeconomia e alla sostenibilità ambientale).

Altri criteri nella ridefinizione hanno risposto al bisogno di eliminare codici obsoleti o rappresentanti attività non più praticate in Italia, oppure accorpare in maniera più efficiente diverse categorie o modificarne le descrizioni e i titoli per maggiore chiarezza.

Come avviene la riclassificazione?

La riclassificazione è automatica e avviene, a partire dal 1° aprile 2025, a opera di InfoCamere per tutte le imprese già iscritte al Registro delle Imprese. 

Questa operazione si basa su una tabella di conversione ufficiale pubblicata dall’ISTAT; di seguito è possibile consultare la nuova classificazione dei codici ATECO.

Per un periodo transitorio, la visura camerale di ciascuna impresa riporterà sia il vecchio codice ATECO 2007 sia il nuovo codice ATECO 2025, per evitare confusione e consentire una transizione più graduale.

Come posso verificare il mio codice ATECO?

Le imprese possono consultare gratuitamente lo schema aggiornato tramite l’app Impresa Italia, disponibile per il download sugli store ufficiali o sul sito. 

L’app consente di visualizzare i dati aggiornati e di ricevere notifiche riguardanti la riclassificazione. 

Cosa fare se il codice ATECO assegnato non è corretto?

Se un’impresa ritiene che il codice ATECO 2025 assegnato automaticamente non corrisponda all’attività effettivamente svolta, può richiedere una rettifica tramite il servizio online Rettifica ATECO 2025

Questo servizio è gratuito e disponibile all’indirizzo www.rettificaateco.registroimprese.it dal 15 aprile al 30 novembre 2025. Per poter utilizzare il servizio, l’impresa deve soddisfare alcuni requisiti specifici, tra cui:​

  • essere già riclassificata in tutte le proprie localizzazioni;
  • non essere cancellata, cessata o in stato di liquidazione;
  • non aver già inviato una richiesta di rettifica in precedenza;
  • disporre di un domicilio digitale (PEC) regolarmente iscritto al Registro delle Imprese.​

La richiesta di rettifica può essere inviata una sola volta per impresa e deve comprendere tutte le localizzazioni da modificare, anche se situate in province diverse. 

Per ulteriori dettagli, è disponibile la guida operativa sul sito del servizio di rettifica.​

Domande frequenti – FAQ

Le modifiche apportate alla classificazione ATECO 2025 rappresentano un importante passo in avanti per l’economia italiana, testimoniando la volontà di adeguarsi in maniera puntuale alle classificazioni europee e di descrivere in maniera più precisa ed efficiente il sistema economico attuale. È di fondamentale importanza che le imprese prendano visione delle modifiche e si adeguino, per non incorrere in sanzioni e difficoltà amministrative.

Per snellire e facilitare la transizione, sul sito dell’ISTAT, gli utenti hanno a disposizione una lista esauriente di domande frequenti a proposito dei codici ATECO aggiornata alll’8 aprile 2025, per orientarsi meglio in questi importanti passaggi e chiarire eventuali dubbi.

Ne riassumiamo alcune che non abbiamo affrontato finora.

Qual è la differenza tra categoria e sottocategoria nella classificazione ATECO?

L’ATECO fino alla quinta cifra è utilizzato per finalità statistiche; l’utilizzo della sesta cifra è invece prevista per gli ambiti amministrativi, ma l’ISTAT utilizza i codici di sottocategoria in maniera indiretta all’interno del processo di stima dell’attività economica.

In che modo è possibile presentare una proposta di modifica alla classificazione?

Visto che la struttura ATECO ha appena subito una riclassificazione, non sono previsti ulteriori interventi nel breve periodo, ma chi volesse suggerire una proposta di riclassificazione può inviare un’e-mail a comitatoatec@istat.it.

Come fare per comunicare una variazione dovuta a un cambio di classificazione?

La riclassificazione verrà implementata a partire da aprile 2025: Maggiori informazioni sono disponibili nel comunicato stampa ISTAT dell’11 dicembre 2024

Che relazione c’è tra ATECO e gli albi e ordini professionali?

Il codice ATECO non ha relazione con gli albi e gli ordini professionali, per non vincolare questa classificazione statistica a provvedimenti di tipo amministrativo, leggi e decreti che possono cambiare frequentemente.

È possibile che la classificazione ATECO non contenga una specifica attività economica?

Per definizione, la classificazione ATECO deve essere inclusiva: in caso di attività residuali, è garantita la copertura di queste ultime grazie a voci come “Altre attività n.c.a», non classificate altrove.

Chi attribuisce il codice ATECO a un’impresa e in quale modo?

Il codice ATECO viene assegnato al momento dell’avvio attività o della registrazione della propria impresa, in regime di autocertificazione, dagli organi amministrativi preposti (Agenzia delle Entrate e Camera di Commercio).

Quali sono i criteri della classificazione ATECO rispetto al valore aggiunto?

Il valore aggiunto è il criterio di base per determinare la classificazione di un’unità in relazione alla sua attività economica. Il valore aggiunto lordo di unità economica quantifica la differenza tra il valore della produzione e il consumo intermedio, definendo così una misura aggiuntiva del contributo di ogni unità economica al prodotto interno lordo. Se non è possibile determinarlo, si usano criteri alternativi come valore della produzione, vendite, retribuzioni, numero di lavoratori o ore lavorate, ma il valore aggiunto resta prioritario e gli altri criteri vanno usati solo in sua assenza, considerando che osservabilità e rilevanza non sempre coincidono.

A chi posso rivolgermi se ho bisogno di aiuto per individuare un codice ATECO?

È possibile rivolgersi all’indirizzo e-mail preposto atecoinfo@istat.it.

ENFEA è l’ente bilaterale costituito da CONFAPI e CGIL, CISL e UIL a cui aderiscono le imprese che applicano i CCNL UNIGEC/UNIMATICA, UNIONCHIMICA, UNITAL, CONFAPI ANIEM, UNIONTESSILE e UNIONALIMENTARI.

Scopri la nuova procedura per richiedere le prestazioni messe a disposizione da Enfea