Il work life balance, spesso chiamato anche “life-work balance” per sottolineare la priorità della vita personale, è un concetto centrale nella nostra epoca, diventato sempre più rilevante.
Non si tratta semplicemente di dividere in modo equo il tempo tra impegni professionali e vita privata. Al contrario, l’obiettivo è trovare un’armonia che permetta di svolgere il proprio lavoro con efficienza senza sacrificare aspetti fondamentali della vita personale, come il tempo per la famiglia, gli amici, gli hobby, le passioni e la salute.
In un contesto lavorativo profondamente trasformato dall’evoluzione tecnologica e dalla diffusione dello Smart Working, dove il confine tra lavoro e vita personale è diventato sempre più sfumato, la possibilità di essere costantemente connessi rischia di far sì che il lavoro invada ogni momento della giornata.
Questa maggiore flessibilità ha invaso la vita privata, sovrapponendosi a essa, con danni psicologici, emotivi e relazionali palesi.
È per questo che la ricerca di un maggiore equilibrio tra vita privata e vita lavorativa è così importante e sentita. Essa rappresenta uno dei principali motivi che spingono le persone a cambiare lavoro ed è una sfida che attende tutte le lavoratrici e i lavoratori, in particolare i genitori.
Un buon work life balance è fondamentale per ridurre lo stress e l’ansia, permettere di dedicare tempo alle relazioni e agli interessi personali, e favorire produttività e creatività sul lavoro, rendendo le persone più felici, motivate e concentrate.
Per le aziende, poi, investire in questo equilibrio è strategico per migliorare l’employer branding, attirare e trattenere talenti e incrementare la competitività.
Indice dei contenuti
- Perché il work life balance è fondamentale per i lavoratori
- L’importanza strategica del work life balance per le aziende
- Le sfide critiche: connessione costante e orari di lavoro
- La Situazione del work life balance in Italia: dati vs percezione
- Come raggiungere e sostenere l’equilibrio: ruolo di individui, aziende e politiche
Perché il work life balance è fondamentale per i lavoratori
La ricerca di questo equilibrio tra vita privata e tempo di lavoro è cruciale per il benessere individuale, perché permette di ridurre lo stress e l’ansia, contribuendo a evitare il burnout.
Un buon work life balance assicura più tempo ed energie da dedicare alla propria famiglia, agli amici, agli hobby e alle passioni. Questo tempo per la cura personale e il tempo libero è vitale per il benessere generale e può portare a benefici significativi per la salute fisica e mentale.
Le lavoratrici e i lavoratori a tempo pieno nei Paesi OCSE dedicano in media 15 ore al giorno alla cura personale e al tempo libero, dato che in Italia sale a 16,5 ore, mentre in altri paesi come Israele o la Nuova Zelanda si attesta leggermente al di sotto.
Quando la sfera personale non è sacrificata per il lavoro, i dipendenti si sentono più motivati e soddisfatti, favorendo la crescita personale.
L’importanza strategica del work life balance per le aziende
Investire nel work life balance è una strategia vincente per le imprese. È ormai ampiamente dimostrato che dipendenti più sereni e soddisfatti sono generalmente più motivati, efficienti, produttivi e creativi.
Un ambiente che valorizza l’equilibrio aiuta a fidelizzare i talenti, ridurre il turnover e i costi associati, migliorare il clima aziendale e ridurre l’assenteismo.
Inoltre, un forte impegno in tal senso contribuisce significativamente al summenzionato employer branding, rendendo l’azienda più attrattiva per i migliori professionisti e rafforzandone la competitività sul mercato, perché dimostra che è attenta al benessere dei suoi dipendenti e orientata al futuro.
Le sfide critiche: connessione costante e orari di lavoro
Nonostante i benefici, raggiungere questo equilibrio è difficile a causa delle sfide del mondo del lavoro moderno. La maggiore flessibilità, resa possibile dalla tecnologia, ha spesso portato a un confine sempre più sfumato tra lavoro e vita personale.
La possibilità di essere costantemente connessi rischia di sovrapporsi alla vita privata, con evidenti danni sulla salute psico-fisica delle lavoratrici e dei lavoratori.
Un aspetto cruciale di questa criticità sono le ore di lavoro settimanali. Orari eccessivamente lunghi possono danneggiare la salute, compromettere la sicurezza e aumentare lo stress. Secondo l’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) , a livello globale, oltre un terzo dei lavoratori (35.4%) lavora regolarmente più di 48 ore settimanali, con effetti negativi sul work life balance.

Nell’area OCSE, il 10% dei lavoratori ha un orario di lavoro retribuito pari o superiore a 50 ore a settimana. Lavorare più ore del previsto o desiderato incide negativamente sulla qualità della vita.
La Situazione del work life balance in Italia: dati vs percezione
I dati ufficiali sull’Italia presentano un quadro interessante ma complesso. Secondo il Better Life Index dell’OECD, solo il 3% dei dipendenti ha orari di lavoro retribuito molto lunghi, una percentuale nettamente inferiore alla media OCSE del 10%.
Inoltre, come già accennato prima, i lavoratori a tempo pieno in Italia dedicano in media 16,5 ore al giorno alla cura personale e al tempo libero, superando la media OCSE di 15 ore.

Questi dati offrono una fotografia positiva dell’Italia, dove l’equilibrio lavoro-vita privata sembra meglio bilanciato rispetto ad altri Paesi. Tuttavia, questo scenario appare molto diverso da quello percepito dagli italiani, specialmente dalle fasce più giovani.
Il mercato del lavoro è spesso caratterizzato da irregolarità, precariato, orari frenetici e retribuzioni basse, con lo stipendio annuale medio italiano inferiore alla media dell’Eurozona.

Secondo la Ricerca dell’Osservatorio HR Innovation Practice, solo 1 lavoratore su 5 in Italia è soddisfatto del proprio work life balance, evidenziando un disallineamento tra l’offerta aziendale e i desideri dei lavoratori in termini di welfare. Un esempio di questa criticità è l’aumento dei “Job Creeper”, persone che lavorano anche nel tempo privato.
Come raggiungere e sostenere l’equilibrio: ruolo di individui, aziende e politiche
Raggiungere e mantenere un buon equilibrio tra lavoro e vita privata è una sfida che attende tutti i lavoratori, e in particolare i genitori.
Per affrontarla, sono necessarie strategie congiunte. È fondamentale adottare il lavoro flessibile, come lo smart working o orari personalizzati, e promuovere il benessere aziendale con programmi di welfare.
Il dialogo tra azienda e dipendenti è cruciale per trovare soluzioni personalizzate.
A livello istituzionale, le autorità pubbliche possono contribuire incoraggiando pratiche lavorative di supporto e flessibili, come dimostrano diverse iniziative internazionali a supporto dell’assistenza all’infanzia. Garantire il diritto alla disconnessione è essenziale per stabilire confini chiari e proteggere il tempo privato.
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) considera il tempo di lavoro e la sua organizzazione centrali per il benessere dei lavoratori e le performance aziendali, includendo la promozione del Work-Life Balance tra le dimensioni del “lavoro dignitoso”.