La digitalizzazione delle piccole e medie imprese (PMI) consiste nell’insieme dei processi che mirano all’introduzione e all’uso di tecnologie digitali nei processi aziendali, nelle attività lavorative e produttive quotidiane e nei modelli di business delle realtà imprenditoriali di dimensioni piccole e medie.
Nonostante le difficoltà e le resistenze, la digitalizzazione ha degli indubbi vantaggi per le piccole e medie imprese, che, una volta avviato il processo, possono vantare maggiore efficienza e competitività e orientare la propria crescita a obiettivi di sostenibilità e scioltezza. I processi di digitalizzazione richiedono l’acquisizione di nuove competenze e l’intervento di investimento specifici, così come l’adozione di un approccio mentale orientato al digitale.
Approfondiamo insieme e cerchiamo di capire in cosa consiste la trasformazione digitale e cosa possono fare le PMI italiane per compiere questo processo.
Indice dei contenuti
Cos’è la digital transformation?
Che cosa si intende, esattamente, con digital transformation? La digital transformation è il processo di integrazione delle tecnologie digitali in tutti gli aspetti della vita e delle attività aziendali.
Il processo di trasformazione digitale è favorito dall’evoluzione di nuove tecnologie, ma non si limita alla loro implementazione; esso abbraccia e coinvolge l’intero ecosistema influenzato dal cambiamento, promuovendo la trasparenza, la collaborazione e l’integrazione di tutti i soggetti coinvolti e creando connessioni pervasive tra luoghi, persone e cose.
A livello concreto, ambiti importanti della digital transformation possono essere la dematerializzazione del cartaceo, l’uso dell’automazione, l’implementazione dell’e-learning, l’imporsi degli e-commerce, i sistemi di cloud computing e molto altro.
Il processo di digitalizzazione delle PMI italiane in confronto al resto d’Europa
Per rientrare nella categoria di PMI un’impresa non può superare i 250 dipendenti, oltrepassare un fatturato di 50 milioni di euro e un totale di bilancio di 43 milioni di euro (impresa media), o non superare i 50 dipendenti e un fatturato o un totale di bilancio di 10 milioni di euro (impresa piccola).
Le PMI italiane, escludendo le microimprese, sono circa 211.000 e rappresentano il 4,78% del totale delle imprese attive nel paese. Queste imprese impiegano una percentuale importante della forza lavoro, con oltre il 78,5% degli occupati nel settore privato (dati 2017), contribuendo in modo decisivo all’occupazione e alla crescita economica.
Purtroppo, rispetto agli altri paesi europei, le PMI del nostro Paese soffrono da anni di un rallentamento nel processo di digitalizzazione.
Secondo i dati del DESI, un rapporto annuale pubblicato dalla Commissione Europea che misura il progresso digitale degli Stati membri dell’UE, l’Italia occupa la 10ª posizione su 27 Paesi con il 60,70% delle PMI che possono vantare un livello di base di «intensità digitale», con la media europea collocata pochi punti percentuali più in basso, al 57,70%.

Periodo DESI: 2024 – [dati del 2023]
Nonostante i rapidi miglioramenti degli scorsi anni, ci sono alcuni aspetti chiave in cui le PMI italiane continuano a trovarsi indietro rispetto alle loro controparti europee:
- il ritardo nella diffusione della banda larga veloce e ultraveloce, in particolare nelle zone rurali;
- una bassa percentuale di popolazione che possiede competenze digitali di base, solo il 42%, quasi 15 punti percentuali in meno rispetto alla media europea;
- minore utilizzo di tecnologie avanzate come cloud computing, big data e intelligenza artificiale, rispetto alla media europea. Ad esempio, solo il 18% delle PMI italiane utilizza servizi cloud, a fronte del 34% della media UE.
Strategie e primi passi per la digitalizzazione delle PMI
La digitalizzazione della propria impresa può diventare un processo complesso, un’ottima idea può essere quella di strutturare un piano articolato con ordine che parta dalle cose più semplici. Dopo una valutazione della propria situazione corrente, si può procedere a un piano di sviluppo digitale che includa gli obiettivi desiderati e l’inclusione di diversi strumenti, cominciando dai più semplici, come la creazione di un sito web e la sponsorizzazione dei propri contenuti, fino ai più complessi, come l’uso di software di gestione specifici.
Per accelerare il processo di digitalizzazione di un’azienda, è fondamentale avere un sito web ben strutturato e facilmente visibile sui motori di ricerca, che è il biglietto da visita della propria presenza online. Per assicurarsi visibilità sui motori di ricerca, è utile mettere in campo strategie di ottimizzazione improntate alla SEO e affidarsi a sponsorizzazioni dei propri contenuti.
Lo stesso può essere fatto sulle altre piattaforme social in cui si è presenti. Social media come TikTok, Instagram, LinkedIn e Facebook sono utilissimi per raggiungere un bacino di clienti più ampio, promuovere i propri prodotti e aumentare la visibilità del marchio.
Se possibile, è utile attivare un e-commerce, che consenta la vendita del prodotto direttamente online.
Per snellire e ottimizzare i processi aziendali, un’ottima strategia è rappresentata dai software gestionali e dagli strumenti digitali di ultima generazione, che permettono di risparmiare tempo e risorse.
Dedichiamo un po’ di attenzione a questi strumenti, descrivendone le potenzialità.
Strumenti digitali utili alle PMI
Passiamo in rassegna alcuni strumenti che agevolano la digitalizzazione del lavoro aziendale. Molti di questi sono disponibili gratuitamente e altamente adattabili in base alle esigenze imprenditoriali del singolo utente.
- cloud computing: avere una rete Cloud, cosa in cui la maggior parte delle aziende italiane è indietro rispetto alla media europea, può fare la differenza tra un sistema di archiviazione ben organizzato e un sistema dispersivo. Il cloud permette di archiviare e gestire dati, applicazioni e risorse aziendali online, facilitando l’accesso da remoto e la collaborazione in tempo reale, inoltre mette al riparo da un’eventuale perdita di dati;
- marketing automation: esistono strumenti che automatizzano le campagne di marketing online, per esempio l’invio di e-mail e newsletter personalizzate, la gestione degli annunci pubblicitari e l’analisi dei comportamenti degli utenti;
- strumenti di gestione progetto: si tratta dei cosiddetti project management tools, che aiutano a organizzare, monitorare e coordinare le attività aziendali, come Trello, Asana o Monday.com;
- strumenti di comunicazione: tutti oramai conoscono le piattaforme e le app per fare chiamate come Meet, Microsoft Teams, Slack o Zoom, che permettono una comunicazione rapida e la collaborazione tra i membri del team anche a distanza. Utilissimi anche per fare presentazioni in modalità Condivisione schermo;
- chatbot e assistenti virtuali: adatti a rispondere alle domande più frequenti degli utenti e per evitare di intasare le linee di comunicazione con l’azienda, sono strumenti ottimizzabili e personalizzabili a piacimento;
- analisi dei dati e Business Intelligence (BI): sono software che permettono di raccogliere, analizzare e visualizzare i dati aziendali per prendere decisioni più strategiche;
- CRM (Customer Relationship Management): i CRM sono dei sistemi con cui le aziende possono gestire e ottimizzare le comunicazioni con i propri clienti, presentandosi come piattaforme centralizzate che raggruppano tutte le informazioni rilevanti sui clienti, per esempio dettagli di contatto, cronologia degli acquisti, preferenze, feedback;
- ERP (Enterprise Resource Planning): gli ERP sono software integrati che centralizzano la gestione di tutti i progetti aziendali, automatizzando processi cruciali come la contabilità, la gestione delle scorte, la produzione, le risorse umane e gli acquisti. L’adozione di un ERP permette alle aziende di ridurre gli errori e avere una visione d’insieme in tempo reale su tutte le aree aziendali;
- altri strumenti digitali: molto popolari sono anche gli strumenti di firma digitale e fatturazione elettronica, che risparmiano vari passaggi e fanno sprecare meno tempo;
- strumenti di cybersecurity: garantire una solida cybersecurity è essenziale in ogni azienda, per proteggere i sistemi interni e i dati sensibili da potenziali furti informatici.
Incentivi statali e regionali alla digitalizzazione delle PMI
Per fare fronte al ritardo italiano nei processi di digitalizzazione, alle PMI italiane vengono messi a disposizione diversi strumenti a livello statale e regionale.
Molte regioni hanno attivato voucher e incentivi specifici per le PMI. Tra queste il Lazio, che nell’ambito dei finanziamenti concessi dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) 2021-2027 ha messo a punto incentivi per l’adozione di soluzioni digitali grazie ai quali le PMI possono ricevere contributi fino a 150.000 euro, a seconda della dimensione. Bandi simili sono disponibili in Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia, Campania.
Nel 2015 nasce invece il Patent Box, un’agevolazione fiscale che consente alle aziende di ottenere una tassazione ridotta sui redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali, per esempio brevetti, disegni e know-how.
Le PMI che creano innovazioni tecnologiche, come software e altre soluzioni digitali, possono dunque usufruire di una tassazione ridotta.
Dal 2021, il Patent Box è stato sostituito da un credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo, che offre alle imprese una super-deduzione delle spese sostenute per attività di ricerca e sviluppo, inclusi i costi per l’acquisizione di beni immateriali come brevetti e software, come si può approfondire nelle Circolari n. 48243/2022 e n. 52642/2023 pubblicate dall’Agenzia delle Entrate.
La Nuova Sabatini, invece, è un finanziamento che dà sostegno alle PMI che desiderano acquistare beni strumentali nuovi, tra cui tecnologie digitali, software e hardware: è stata introdotta nel 2013 e continua a essere in vigore, riformata con 1,7 miliardi di euro per il periodo 2025-2029.
Nel 2025, infine, è intervenuto il piano governativo Strategia Italia 2025, un piano che mira a sostenere la digitalizzazione e l’innovazione delle piccole e medie imprese (PMI) italiane, prevedendo l’implementazione di incentivi fiscali e finanziamenti per supportare le PMI nell’adozione di tecnologie avanzate. Tra questi, rientrano agevolazioni come il Credito d’imposta Transizione 4.0, che ha sostituito l’iperammortamento (un’agevolazione fiscale introdotta in Italia nel 2017 nell’ambito del Piano Nazionale Industria 4.0, che permetteva alle imprese di dedurre una percentuale maggiore del valore di acquisto di beni strumentali legati alla digitalizzazione e all’innovazione tecnologica).
Il regime del credito d’imposta Transizione 4.0, introdotto dalla Legge di Bilancio 2021, ha ampliato l’insieme delle imprese beneficiarie includendovi anche quelle con fatturato superiore a 5 milioni di euro e ha introdotto aliquote più elevate per gli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali.
Con investimenti a decorrere fino al 31 dicembre 2025, è entrato in vigore anche il Piano Transizione 5.0 che punta al sostegno alla trasformazione energetica e digitale delle imprese, in continuità con il Piano Transizione 4.0.
Il credito d’imposta viene concesso a condizione che si realizzi una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% per la struttura produttiva o, in alternativa, di almeno il 5% del processo interessato dall’investimento: la riduzione dei consumi energetici deve conseguire da investimenti in beni materiali e immateriali funzionali alla transizione tecnologica e digitale delle imprese, tra cui, naturalmente, software e nuovi strumenti digitali.
Conclusioni
La digitalizzazione è diventata un elemento fondamentale per la competitività, la crescita e la sostenibilità delle piccole e medie imprese, e l’implementazione di soluzioni digitali permette alle PMI di semplificare i processi aziendali, riducendo i costi e migliorando la produttività e la velocità.
Con la digitalizzazione, le aziende hanno poi la possibilità di ampliare il proprio mercato, raggiungere nuovi clienti attraverso piattaforme online e migliorare la comunicazione con il pubblico, elementi imprescindibili nel panorama contemporaneo.