Il bilancio aziendale è un documento articolato che fornisce informazioni sul passato, il presente e le prospettive future di un’impresa.
In questo articolo esploreremo anzitutto le motivazioni per cui è fondamentale redigere il bilancio di un’azienda e quali soggetti siano interessati alle informazioni in esso contenute.
Affronteremo poi il tema della revisione del bilancio, chiarendo in cosa consiste e quali sono le ragioni che rendono questa attività indispensabile.
Vedremo inoltre i limiti oltre i quali le aziende sono obbligate a sottoporre i bilanci a revisione e i passaggi necessari per conformarsi alla normativa vigente.
Infine, descriveremo come viene eseguita l’attività di revisione e i possibili risultati che ne possono scaturire.
Indice dei contenuti
Perché si fa il bilancio di un’azienda?
Il bilancio aziendale è uno strumento utile per diverse finalità, poiché offre informazioni rilevanti sulla gestione, sulla storia e sulle prospettive future dell’impresa, tenendo conto del contesto economico in cui opera.
Il bilancio redatto annualmente, chiamato bilancio di esercizio, ha principalmente due obiettivi:
- soddisfare gli obblighi contabili e fiscali previsti dalla legge;
- fornire agli stakeholder (letteralmente “portatori di interesse”) informazioni sull’andamento dell’azienda.
L’obbligo di redigere il bilancio riguarda le imprese che superano specifiche soglie di fatturato stabilite dalla Legge di Bilancio 2023, pari a:
- 500.000 euro per le società di servizi;
- 800.000 euro per tutte le altre.
Superate queste soglie, esistono differenze sulla pubblicità del bilancio, poiché non tutte le aziende sono obbligate a depositarlo presso il Registro delle Imprese della Camera di Commercio, che consente la libera consultazione dei bilanci depositati.
Nello specifico:
- le Società di capitali (S.r.l., S.p.A., ecc.) devono redigere e depositare il bilancio;
- le Società di persone e le ditte individuali non sono tenute al deposito, quindi i loro bilanci non sono pubblici.
I documenti da redigere e presentare variano in base alle dimensioni aziendali delle società interessate. La legge misura la dimensione di una società considerando tre parametri principali:
- numero medio di dipendenti;
- totale dei ricavi;
- totale attivo dello stato patrimoniale.
Gli obblighi di redazione e trasmissione del bilancio delle società di capitali, sono disciplinati dal Codice Civile, negli articoli dal 2423 al 2435.
Cos’è la revisione di bilancio?
Dopo aver redatto il bilancio in tutti i suoi documenti, come richiesto dalla normativa vigente, il passo successivo può essere la revisione contabile.
La revisione di bilancio, o revisione contabile, è un insieme di operazioni attraverso le quali un revisore contabile esamina i documenti di bilancio. L’obiettivo è individuare eventuali incongruenze o errori e fornire una valutazione tramite un documento specifico: la relazione di revisione.
Questa attività va oltre la semplice analisi del bilancio, estendendosi all’esame del sistema di controllo interno e dell’organizzazione contabile dell’impresa. Il revisore deve infatti verificare che la contabilità sia tenuta correttamente e che gli eventi aziendali siano registrati in modo appropriato.
La revisione può essere una scelta volontaria, per garantire la correttezza dei conti, tutelarsi in caso di controlli fiscali, o per certificare il bilancio e promuovere trasparenza. In alcuni casi, tuttavia, la revisione contabile è obbligatoria, configurandosi come revisione legale dei conti.
Chi sono i soggetti obbligati alla revisione del bilancio?
La platea dei soggetti obbligati alla revisione legale dei conti è stata modificata più volte nel tempo. L’attuale normativa di riferimento si trova nell’art. 379 del D.Lgs. 14/2019, noto come Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza, che introduce nuovi limiti all’art. 2477 del Codice Civile.
Oggi le S.R.L. (Società a Responsabilità Limitata) sono tenute a nominare un organo di controllo o un revisore dei conti se devono redigere il bilancio consolidato, cioè il documento contabile che descrive la situazione economica e finanziaria di un gruppo di imprese, oppure se controllano una società a sua volta obbligata alla revisione legale dei conti.
Sono inoltre obbligate le società che, per due esercizi consecutivi, superano almeno uno dei seguenti parametri:
- 4 milioni di euro di totale dell’attivo dello stato patrimoniale (ossia la somma di immobili, macchinari, attrezzature, ecc.);
- 4 milioni di euro di ricavi dalle vendite e prestazioni;
- numero medio di dipendenti pari a 20.
Questi limiti sono stati abbassati rispetto alle precedenti norme, che prevedevano 8,8 milioni di ricavi, 4,4 milioni di attivo e 50 dipendenti. L’assemblea che approva il bilancio in cui tali soglie vengono superate ha 30 giorni di tempo per nominare l’organo di controllo o il revisore; in caso contrario, il Tribunale può provvedere alla nomina su richiesta di qualsiasi soggetto interessato o su segnalazione del conservatore del Registro delle Imprese presso cui è stato depositato il bilancio.
I soggetti incaricati della revisione devono essere iscritti nel registro professionale, come specificato dall’art. 2409-bis del Codice Civile:
“La revisione legale dei conti sulla società è esercitata da un revisore legale dei conti o da una società di revisione legale iscritti nell’apposito registro.”
Si tratta, quindi, di un’attività regolamentata, riservata a professionisti qualificati.
Va inoltre ricordato che l’obbligo di revisione non è permanente: decade se, per tre esercizi consecutivi, almeno due dei parametri sopra indicati non vengono superati.
Infine, è fondamentale notare che la revisione legale obbligatoria riguarda anche le S.P.A. (Società per Azioni) e qualsiasi ente giuridico partecipato da un ente locale, indipendentemente dalle dimensioni aziendali.
Come funziona la revisione del bilancio?
L’attività di revisione si divide principalmente in due ambiti di analisi:
- verifiche sul sistema di controllo interno, chiamate “test di controllo”;
- analisi delle voci di bilancio, note come “test di dettaglio”.
Il processo di revisione varia in base alle dimensioni, alla struttura e al settore dell’impresa, ma in genere si articola in quattro fasi:
- analisi dell’attività aziendale: il revisore studia il settore in cui opera l’impresa, le sue modalità operative, le tecniche di gestione e i rischi specifici legati all’attività;
- pianificazione della revisione: si progettano i test di controllo e di dettaglio per valutare il sistema di controllo interno e le voci del bilancio;
- revisione vera e propria: il revisore esegue test e controlli, spesso con il supporto di colleghi o del personale aziendale, utilizzando campionamenti e software specifici;
- giudizio e redazione della relazione: il revisore raccoglie e sintetizza i risultati dei controlli, esprime un giudizio sul bilancio e sul sistema di controllo e redige la relazione di revisione con la valutazione conclusiva.
Il giudizio del revisore può essere:
- positivo (o senza rilievi): non emergono discrepanze rispetto agli obblighi di legge e i principi contabili sono stati correttamente applicati;
- positivo con rilievi da limitazione: non risultano errori rilevanti, ma il revisore non ha avuto accesso a tutta la documentazione o tempo sufficiente per completare l’esame;
- negativo: sono presenti errori o incongruenze che impediscono un giudizio positivo, e la relazione indica le motivazioni di tale valutazione;
- impossibilità di esprimere un giudizio: se la documentazione disponibile è insufficiente, il revisore non può esprimere un giudizio.
Infine, è importante ricordare che il revisore, insieme agli amministratori della società, è responsabile del mancato adempimento dei propri doveri e può essere chiamato a rispondere, anche penalmente, per la veridicità delle informazioni attestate.
Conclusioni
Quindi, ricapitolando, il bilancio è un documento complesso e articolato, redatto secondo la normativa vigente e specifici principi contabili.
La revisione contabile, d’altro canto, obbligatoria in un numero crescente di casi, è un’attività volta a verificare la correttezza del bilancio e a certificare la trasparenza dei processi che hanno portato alla produzione delle informazioni pubblicate, garantendo così la tutela di tutti gli stakeholder coinvolti nelle attività della società.
Entrambi ricoprono un ruolo centrale nella vita di una società e vanno gestiti in modo corretto e professionale.